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Carrère: ne Il mago del Cremlino la politica oggi, da Putin a Trump

di TMNewslunedì 3 novembre 2025
2' di lettura

Firenze, 3 nov. (askanews) - Emmanuel Carrère è stato il protagonista del giorno di chiusura di France Odeon, il festival di cinema francese che si tiene ogni anno a Firenze. Lo scrittore francese è arrivato con il regista Olivier Assayas, con cui ha sceneggiato "Il mago del Cremlino", il film sull'ascesa al potere di Vladimir Putin tratto dal libro di Giuliano da Empoli che uscirà a febbraio nei cinema italiani. L'autore di "Limonov", di origine russa, è figlio di una storica e membro dell'Académie française grande esperta di storia della Russia: "Quando ho letto il libro di Giuliano da Empoli ero impressionato dalla sua straordinaria conoscenza della Russia, del modo di pensare di quel popolo, anche se non è uno specialista. Questo mostra come la letteratura possa essere una specie di laser, più di un saggio. Io e Olivier Assayas volevamo essere molto fedeli al libro".

Protagonista del romanzo e del film è il consigliere di Putin ispirato alla figura Vladislav Surkov, interpretato da Paul Dano: è lui che crea e indirizza il percorso di ascesa al potere di Putin da semplice funzionario del KGB a nuovo zar, interpretato nel film da Jude Law. Uno spin doctor che utilizza qualsiasi strumento per il suo obiettivo. "E' questa la grande forza del libro, che non parla solo della Russia, parla della nascita della politica di oggi, che vediamo un po' dappertutto, da Trump a Milei. E' un nuovo modo di fare politica, che possiamo chiamare populismo, che consiste nello sfruttare la paura e la rabbia. E Putin è un maestro nell'arte di fare la guerra del tutti contro tutti".

Nel libro e nel film emerge come il grande obiettivo di Putin sia sempre stato di riportare la Russia alla ribalta della politica internazionale, di ridarle un ruolo di interlocutore centrale, di mostrare al suo popolo che dopo il caos degli anni Novanta veniva nuovamente rispettato da tutti. La guerra in Ucraina, in questo senso, è stato il suo grande strumento. "All'inizio della guerra in Ucraina pensavo che Putin si svegliava la notte, sudato, pensando: ma che ho fatto? E mi sbagliavo completamente, ora penso che si svegli la notte, sorridente, soddisfatto, perché tutto sta andando secondo i suoi piani. Un giorno dice: ma sì, facciamo un cessate il fuoco, io voglio la pace, anche se siamo stati aggrediti dall'Ucraina. E forse ci crede pure, forse c'è anche un certo candore nel suo cinismo. In ogni caso le cose stanno andando esattamente come voleva lui".