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Nove paesi europei indagano sulla realtà dei servizi socio-sanitari e dei professionisti di paesi terzi per individuare soluzioni ai problemi che interessano il settore

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Nove paesi europei indagano sulla realtà dei servizi socio-sanitari e dei professionisti di paesi terzi per individuare soluzioni ai problemi che interessano il settore.

L'assistenza socio-sanitaria è molto richiesta in Europa come servizio al cittadino, e cerca buoni professionisti che la svolgano. Questo servizio, in termini generali, comprende l'insieme delle cure (sia sociali che sanitarie), volte a fornire un'assistenza completa capace di soddisfare i bisogni sia degli anziani che dei disabili durante il periodo di fabbisogno.

Va tenuto presente che la libera circolazione dei lavoratori è un principio fondamentale sancito dall'articolo 45 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea.

 

 

 

 

 

La mancanza di professionisti qualificati che possano aiutare le persone non autosufficienti porta ad un aumento della domanda di lavoratori che svolgono questi compiti. Di fronte a questa realtà, il progetto europeo "Postcare" risponde a domande urgenti come:

• A che ritmo aumenterà la domanda di servizi di cura?

• L'occupazione diretta di cittadini di paesi terzi nei servizi di assistenza supererà quella di altri paesi (Europa centrale e orientale)?

• Il lavoro sommerso persisterà/aumenterà/diminuirà tra i prestatori di assistenza di paesi terzi rispetto ai cittadini dell'UE?

• Le condizioni di lavoro degli assistenti di paesi terzi miglioreranno o peggioreranno? Come mai?

L'obiettivo principale del progetto "Postcare" è esplorare, studiare e discutere una tendenza poco affrontata, quella del distacco dei cittadini di paesi terzi al fine di lavorare nei servizi di assistenza all'interno del mercato unico europeo del lavoro.

Per raggiungere questi obiettivi si è lavorato durante i quattordici mesi di durata di questa attività. Il progetto è stato guidato dalla confederazione CONFSAL (Confederazione Generale Sindicati Autonomi Lavoratori) e sostenuto da undici organizzazioni di nove diversi paesi (CSIT-UP Spagna, VHBP Germania, LSI Paesi Bassi, LMI Polonia, OKAP Polonia, UTH Grecia, InnovED Grecia , NSDS Slovenia, SZZSZS Serbia, Unilavoratori Italia, CESI Belgio) in rappresentanza di sindacati e gruppi imprenditoriali europei, e co- finanziato dalla comunità Europea. Le diverse delegazioni hanno partecipato a incontri virtuali, workshop sulla conoscenza delle direttive europee e alla creazione di una rete di contatti e supporto reciproco che continua ad essere attiva per fungere da database, conoscenza, documenti di ricerca e contatto.

Negli incontri online, oltre al programma di analisi delle direttive europee, al loro recepimento nella legislazione nazionale e alla loro reale applicazione, sono stati illustrati modelli di successo nei diversi processi negoziali e sono stati analizzati e studiati strumenti molto utili che favoriscono il dialogo tra le parti in qualsiasi organizzazione e, naturalmente, all'interno delle società responsabili di questi servizi.

I programmi di formazione si sono concentrati sul tentativo di sensibilizzare i datori di lavoro, le organizzazioni delle parti sociali e le autorità pubbliche sulle tendenze della circolazione dei cittadini di paesi terzi e sulle possibili ripercussioni future.

Gli esperti che hanno partecipato aI convegnI, così come i lavori che sono stati presentati nel corso di questo progetto, sono serviti per osservare il mondo del lavoro e le relazioni che lo mantengono attivo, nonché i fenomeni che si osservano nella realtà sociale immediata come anche la rivendicazione di diritti e la ricerca di equità. Gli incontri, così come le giornate di studio delle delegazioni nei rispettivi paesi, sono serviti a mettere in ordine pareri e protocolli di collaborazione molto interessanti.

Per maggiori informazioni: http://futurepostcare.com/

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