Le lesbofasciste argentine cercano lo scontro
Bruciano un fantoccio del papa, provocano i manifestanti dell'Azione Cattolica in tutti i modi, imbrattano le insegne e le pareti delle associazioni religiose. Ostentano i seni e inscenano siparietti erotici per distrarre i militanti cattolici dalla preghiera. Sono gli attivisti delle associazioni gay e lesbo argentine (molti uomini, ma soprattutto donne rigorosamente in topless), che si sono raccolti a San Juan (cittadina al nord ovest del Paese) a fine novembre per una tre giorni di dibattito sui diritti civili. La manifestazione, in un Paese dove l'estensione dei diritti per gli omosessuali volute dal governo Kirchner ha creato spaccature nell'opinione pubblica, è stata accompagnata da tensioni. Le associaizoni cattoliche hanno organizzato gruppi di preghiera pubblica per esprimere in pubblico il proprio dissenso, scegliendo comunque la via della non violenza. A fare la parte del leone, invece, i ragazzi e le ragazze dei movimenti gay, che hanno provocato e dileggiato gli antagonisti, cercando ad ogni modo lo scontro e urlando "Chiesa, spazzatura, sei la dittatura".