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Camera, Lega contro Alfano: "Ministro dei clandestini". Lui: "Non barattiamo i voti con i morti in mare"

Giornata parlamentare infuocata quella di mercoledì 16 aprile. A farla da padrona sia a Montecitorio sia a Palazzo Madama, è la contestazione. Aule diverse, protagonisti diversi. Se al Senato, mentre erano in corso le dichiarazioni sul ddl contro il voto di scambio, i contestatori erano stati i parlamentari del M5S, alla Camera la protesta è partita dalla Lega Nord. Poi la furia del presidente Laura Boldrini e di Angelino Alfano a cui si sono rivolte le critiche del Carroccio per i crescenti sbarchi di immigrati di questi giorni. L'attacco ad Alfano - La bagarre della Lega ha preso piede poprio durante un'informativa del ministro dell'Interno sull'immigrazione clandestina. A quel punto i deputati hanno interrotto il leader del Nuovo Centrodestra esponendo dei cartelli con la scritta: "Alfano dimettiti" e "Alfano ministro dei clandestini". La Boldrini, dopo aver chiesto la rimozione dei cartelli, ha espulso l'onorevole leghista Emanuele Prataviera. Il deputato si è rifiutato di uscire, così la seduta è stata sospesa e ripresa dopo dieci minuti senza la presenza dei parlamentari del Carrroccio. Poi è arrivata la risposta di Alfano: "Ai leghisti dico che non baratteremo mai un punto percentuale alle elezioni con i morti in mare. Voi volete i morti. Noi non barattiamo i morti per un uno per cento alle elezioni. Questa è la differenza tra il grande Paese occidentale che siamo e una repubblica delle banane". Poi è arrivata anche la risposta dei deputati di Ncd alla Lega. Durante l'intervento di Barbara Saltamartini (Ncd) i suoi colleghi di partito hanno scritto, ancora su dei cartelli, "Far morire le persone in mare non è di destra". Così ancora una volta la Boldrini ha ordinato la rimozione.

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