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Orfini a Bechis: "Giusto far fuori Mineo"

Il suo nome è ancora nella rosa dei candidati per fare il presidente del Pd. Matteo Orfini nega, ma a sentirlo parlare sembra ormai un componente aggiunto della squadra di Matteo Renzi. Tanto è che partecipando a L'Abitacolo, la web trasmissione di Libero , se la prende con Corradino Mineo e i senatori autosospesi e non con chi ha usato nei loro confronti il pugno duro. E anche sulla giustizia, dissensi ammessi solo in modica quantità.  Lei è il leader dei giovani turchi... "Quello è un nome orrendo che ci è stato dato da voi giornalisti. Noi anzi, abbiamo cercato di liberarcene, tanto più che erano giustamente arrabbiati gli armeni che dai giovani turchi furono sterminati. Però, niente, il nome c'è rimasto appiccicato addosso..." La vostra giovane Turchia sia dentro o fuori da questa sorta di The Apprentice che è diventato il Pd? Lei è dentro? Le hanno già detto “sei fuori”? "(ride)... sono momenti complicati , è difficile capire anche che parte della Turchia sia dentro o fuori..." Mineo fino a un giorno fa era dentro, ora come nel format di Flavio Briatore gli hanno detto “Sei fuori!” "E' una discussione complicata. Ma penso che fosse inevitabile la sostituzione di Mineo. Bisogna capire quale è il limite. Quando si sta in un partito si sottoscrive un patto associativo. Ognuno di noi ha le sue idee, a ognuno di noi è capitato di votare cose che non condivideva fino in fondo. Penso sia giusto non nascondere le proprie opinioni, dare battaglia negli organismi dirigenti, nei gruppi parlamentari, davanti all'opinione pubblica. Però quel patto associativo comporta che a un certo punto si rispetti la decisione della maggioranza del partito". Non pensa che il pugno duro contro Mineo e gli altri sia un harakiri per il Pd? Quelli si incattiviranno, e in aula non ci sarà maggioranza sulla riforma del Senato... "Un problema c'è, vista l'autosospensione dal gruppo di 13-14 senatori: è una discussione che andrà gestita. Però penso che la riforma del Senato vada portata a casa. I partiti a cui io sono stato iscritto negli ultimi decenni sono sempre stati per il superamento del bicameralismo. Si dovrà mediare, ma i paletti di base della riforma- fra cui che il Senato non può essere elettivo- vanno mantenuti". Sulle riforme, dunque lei è appiattito su Renzi... "Sì". Proviamo con la giustizia. Ieri c'è stato un voto sulla responsabilità civile dei magistrati... "… C'è stato un incidente parlamentare..." Perchè incidente? I parlamentari votano secondo coscienza. "Incidente perchè nel segreto dell'urna qualcuno di noi ha votato in dissenso dalle indicazioni del gruppo". Giacchetti che è renziano, l'ha detto prima e pure rivendicato "Sì, lui l'ha esplicitato. Anche qua però io penso che sulla responsabilità civile dei magistrati si possa e debba discutere. E' aperto il cantiere della riforma della giustizia, che in questo mese dovrebbe arrivare. Penso che una questione così seria non si possa risolvere con un emendamento alla legge comunitaria, perchè è un modo rozzo e un po' piratesco di fare..." Forse parte del Pd vuole semplicemente staccarsi dal cordone ombelicale che lo legava ad alcune correnti della magistratura... "Guardi che c'era una situazione del tutto peculiare. Eravamo di fronte a una parte della politica italiana che aggrediva la magistratura, e quindi il Pd ha dovuto difendere l'autonomia della magistratura. Naturalmente questo ha fatto perdere un valore tipico della sinistra come quello del garantismo" I garantisti di sinistra me li ricordo quando ero ragazzo, a fine anni Settanta. Dopo ne ho perse le tracce. Lei è garantista? "Io provo un certo sconcerto di fronte al fatto che basta un avviso di garanzia per considerare colpevole chiunque. La storia ci ha dimostrato tanti casi di persone che sono state accusate, si sono difese nel processo e si sono dimostrate innocenti. Bisogna che la sinistra recuperi quel suo valore, il garantismo". Lo dice ora che il Pd balla in mezzo a inchieste come quelle del Mose... Oppure è anche lei convinto che il sindaco di Venezia Orsoni non avendo la tessera Pd non c'entra con il vostro partito? "Il sindaco di Venezia è quello che ha scelto il partito democratico. Poi certo le responsabilità sono individuali..." A sentire Orsoni dal carcere mica tanto: lui dice che i soldi andavano proprio al Pd.. "E' quello che dice lui nella sua strategia difensiva. Io non sono in grado di dare un giudizio, non ne so nulla. Però è indubbio che fenomeni di corruzione nella vicenda Mose ce ne siano stati. A noi spetta trovare gli strumenti con cui evitarli, anche perchè non è un caso isolato". Non è che manchino leggi in Italia. Quindi non è che se si fa una legge spariscono i ladri... "Magari non funziona il codice degli appalti. Però è vero, c'è un tema politico: come è possibile che in un partito come il mio arrivino in posizioni apicali persone che poi si macchiano di gravi reati?" Già: come è possibile? "Bisogna rivedere il modo in cui si seleziona la classe dirigente. E poi bisogna intervenire sulle imprese che corrompono. Lì serve più mercato e competizione". In questa chiacchierata lei sembra ortodosso come un membro del Politburo. Allora è vero che la fanno presidente del Pd! "No, questo no. Vedrete che non accadrà" di Franco Bechis

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