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Abusi sui pazienti di una casa di cura, ripresi con telecamera nascosta

Ancora abusi in una casa di cura. Questa volta è successo a Milano, in una casa di cura per pazienti psichiatrici nel quartiere di Comasina. Alcuni parenti degli ospiti, insospettiti da lividi e segni evidenti di percosse che non potevano essere accidentali, si sono rivolti alla direzione sanitaria della struttura convenzionata con l'Asl, che ha presentato un esposto alla polizia. Le indagini sono partite alla fine del 2014 e hanno portato il 26 febbraio scorso all'iscrizione di tre operatori sanitari della struttura nel registro degli indagati. Schiaffi, pugni, percosse con il contenitore delle feci, offese e minacce. È lunghissima la lista delle vessazioni commesse da cinque uomini, tutti di origine peruviana tra i 50 e i 60 anni e da dieci assunti nella casa di cura, nei confronti dei pazienti e riprese con delle telecamere nascoste installate nella struttura. Nei video ripresi dalla polizia si vedono chiaramente i soprusi, i maltrattamenti e le torture con i "pappagalli". In particolare, uno dei pestaggi ha portato, nell'aprile 2015, all'arresto in flagranza di un altro operatore peruviano della comunità di Comasina di 53 anni. Le immagini mostrano l'infermiere mentre colpisce il paziente prima con le mani e poi con la "pala" usata per pulire i bisogni, infierisce sull'uomo anziano che tenta una timida reazione verbale e infine gli rovescia il contenitore delle urine in faccia. L'uomo è stato immediatamente licenziato e poi condannato in primo grado a quattro anni ai domiciliari. In questi giorni sono stati licenziati gli altri tre suoi colleghi indagati a piede libero.

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