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Blitz in Campidoglio per i marò, Marino rimuove i manifesti

Oltre una trentina di esponenti e simpatizzanti di 'Prima l'Italia' tra i quali Isabella Rauti, moglie dell'ex sindaco di Roma Gianni Alemanno, Gloria Pasquali, Francesco Biava, Felice Costini, Luca Panariello, hanno tentato di esporre una gigantofrafia con le foto di Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, con su scritto a caratteri cubitali "Salviamo i nostri maro'", sopra le scale del Campidoglio, in quello stesso spazio da dove una precedente gigantografia era stata rimossa. Al grido di "Dove sono i maro'?" l'immensa foto è stata subito tolta di mezzo da uno dei vigili in servizio nella piazza del Campidoglio. Pronta la reazione degli esponenti di 'Prima l'Italia' che hanno gridato: "Venduti, vergogna, servi". "Tradizionalmente in questa piazza vengono rimosse le foto quando le questioni si sono risolte -ha dichiarato Isabella Rauti, moglie dell'ex sindaco di Roma- è accaduto per Shalit, per Rossella Urru. Non si e' mai visto che mentre la questione è ancora in corso, aperta, vengano rimossi gli stendardi''. ''Inutile tirare in ballo Michelangelo -ha proseguito Isabella Rauti- che nessuno ha potuto interpellare. In questa piazza deve restare lo stendardo dei maro' che sono detenuti ingiustamente e devono essere giudicati dal Tribunale di competenza che non è indiano. Quindi -ha proseguito- prima l'Italia, nata poco tempo fa ha pensato di prendere questa iniziativa perchè trova vergognoso che sia stato rimosso lo stendardo dei maro'".  "'Prima l'Italia' ha iniziato così il suo meccanismo di manifestazioni in difesa di questi soldati italiani che sono detenuti in maniera irregolare in uno Stato estero -ha spiegato ancora Felice Costini ('Prima l'Italia-Rieti')- ma il governo italiano non sta facendo nulla per riportarli a casa. Quello che ha fatto Marino, rimuovere lo stendardo dei due marò è grave perchè fondamentalmenteè un insulto nei confronti di uomini che hanno la sola colpa di avere servito lo Stato. Siamo qui -ha proseguito- per cercare di riparare al danno fatto da Marino. Ci hanno impedito di farlo. Ci volevano addirittura portar via lo striscione -ha accusato ancora l'esponente di Prima l'Italia- ma noi continueremo a combattere affinche' l'Italia possa tornare ad essere protagonista sulla scena internazionale". Dal canto suo anche Luca Panariello ('Prima l'Italia-Roma') ha ribadito che "in questa piazza, casa del Comune per 4 anni hanno manifestato tutti liberamente. Il primo atto di Marino, sindaco di Roma Capitale, è stato quello di impedire una manifestazione che ovviamente non voleva e non poteva essere assolutamente violenta". Il Campidoglio prova smorzare le polemiche annunciando che la gigantografia sarà ricollocata presto: il manifesto dei due marò è stato tolto il 2 ottobre scorso in occasione dell'evento 'Il coraggio della speranza', organizzato dalla Comunità di Sant'Egidio. Assieme a quel manifesto sono stati tolti anche quelli dedicati alla leader dell'opposizione ucraina in carcere Iulia Timoshenko e dell'iraniana Sakineh Mohammadi Ashtiani, condannata a morte nel 2006. Ora, fa sapere il Campidoglio in una nota, "sono allo studio, da parte della Sovrintendenza capitolina ai Beni Culturali, ipotesi per una rapida collocazione della gigantografia in una posizione che sia in grado di assicurare al contempo la massima visibilità e rilievo al messaggio e dall'altra l'esigenza di preservare l'integrita' storico-artistica delle facciate dei palazzi storici e del disegno michelangiolesco".

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