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Automotive, Sabelt: le cinture italiane vendute in mezzo mondo, dalla Ferrari alla Nasa

Paola Natali intervista per Libero Tv Massimiliano Marsiaj, vicepresidente di Sabelt, e Sandro Iacometti, giornalista di Libero. Sabelt, fondata nel 1972 da Piero e Giorgio Marsiaj, è specializzata nello sviluppo e nella produzione di sedili per auto sportive e di alta gamma, prodotti racing per competizioni automobilistiche – rifornisce 7 team su 10 di Formula 1 - e cinture per l’aerospazio persino per la Nasa. Sabelt produce cinture di sicurezza in mercati di nicchia, come il militare, l’aviazione, l’aerospaziale, i trasporti eccezionali. Durante il Covid “noi siamo stati chiusi per due mesi, perché non eravamo essenziali per il mondo del lavoro”, spiega Marsiaj. Il settore dell’automotive sta subendo forti contraccolpi per questioni ambientali e per la carenza di materie prime: “Il momento macroeconomico non è dei migliori, ma il nostro mercato di nicchia dell’alto di gamma, come la Ferrari per esempio, non è molto intaccato dalla congiuntura economica. Dobbiamo riuscire a competere con i mercati internazionali”. “Il territorio e il fattore umano”, continua Marsiaj, “sono due aspetti fondamentali per noi. Dobbiamo investire nella formazione per poter produrre un oggetto competitivo di costo e superiore rispetto alla concorrenza”.  

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