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Lo spartito bifronte, l'incubo di Vercelli: suonato al contrario, libera il demone imprigionato nella cripta

Nel 1123 i monaci cistercensi fondarono il Principato di Lucedio ai margini del Bosco delle Sorti della Partecipanza, a Vercelli. All’interno si trova l'abbazia di Santa Maria di Lucedio, teatro di moltissime leggende. La più famosa e inquietante, parla di un demone, che dopo essersi manifestato all’interno del cimitero di Darola, raggiunse l’abbazia e si impossessò dei frati i quali da allora si dedicarono alle messe nere, abusarono delle novizie e torturano e uccisero persone innocenti. Dopo diversi anni, un esorcista riuscì a liberare l’abazia dal maligno, imprigionandolo in una cripta murata sotto la chiesa. La storia però non finisce qui. Si racconta, infatti, che un monaco compose una musica in grado di tenere imprigionato il demone nella cripta. Lo spartito che scrisse era bifronte: suonata nel verso giusto la musica ha il potere di proteggere dal maligno, suonandola al contrario, da destra verso sinistra e dal basso all’alto, la melodia prodotta sarebbe in grado di liberare il demone dalla sua prigionia. Un'altra leggenda? No, lo spartito fu davvero trovato nel 1991 nella chiesa sconsacrata della Madonna delle Vigne, affrescato sul muro della navata, tra decorazioni e affreschi. E chissà se il demone è stato già liberato...

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