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Luigi Di Maio, la grande menzogna dopo le dimissioni di Armando Siri: cosa sì'inventa il grillino

"Non sono qui per esultare", "non è una vittoria del Movimento 5 stelle", "è stato un Cdm tranquillo e sereno". Inizia con una serie di bugie il discorso di Luigi Di Maio in conferenza stampa dopo il Consiglio dei Ministri (e basta guardarlo in faccia per comprendere quanto lui stesso non creda a una parola di quel che dice). Durante la riunione, in realtà, la Lega e il M5s si sono scontrati duramente sul caso di Armando Siri, il sottosegretario leghista indagato per una presunta mazzetta. "Il clima era disteso", continua il vicepremier grillino. "Ci siamo detti che andiamo avanti. Sono molto orgoglioso di quello che abbiamo fatto". Leggi anche: Indiscreto dal CdM, il ruggito di Giulia Bongiorno Intanto, sarà presentata al presidente della Repubblica Sergio Mattarella la proposta del presidente del Consiglio Giuseppe Conte di revoca dell'incarico di Siri. La revoca delle deleghe di sottosegretario avviene formalmente con decreto del capo dello Stato. Si chiude così il caso del ritiro delle deleghe che ha infiammato il dibattito tra Lega e M5s, tra Matteo Salvini e Di Maio nelle ultime settimane. Sono volati insulti, attacchi, il governo si è spaccato su tutto. Anche nel CdM si sarebbe consumato un aspro scontro tra Giulia Bongiorno e il premier Conte. Ma Di Maio, ora, prova a farci fessi: "Tutto bene", "Non esulto", "Tranquillo e sereno". Roba da ridere.

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