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Meloni, applausi a scena aperta a Cutro: le immagini mai viste prima

Dopo la strage a Cutro, il governo si è spostato in Calabria. Qui Giorgia Meloni ha presieduto un Consiglio dei ministri straordinario. Lo scopo? Dare il via libera al nuovo decreto flussi. Al passaggio del corteo con premier e ministri, la folla ai bordi delle strade si è lasciata andare a un lungo applauso. Con la leader di Fratelli d'Italia sono arrivati i due vice premier Antonio Tajani e Matteo Salvini, il ministro della Difesa Guido Crosetto e il sottosegretario alla presidenza Alfredo Mantovano.

Successivamente a raggiungere gli esponenti del governo sono stati il titolare dell’Interno Matteo Piantedosi, quello della Giustizia Carlo Nordio, dell’Istruzione Annamaria Bernini, dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, delle Imprese Adolfo Urso, della Cultura Gennaro Sangiuliano, del Turismo Daniela Santanchè, degli Affari europei Raffaele Fitto, del Lavoro Marina Calderone. 

Durante il Cdm la Meloni ha ribadito l'intento dell'esecutivo: regolarizzare i flussi e fermare l'operato dei trafficanti di esseri umani. "Il reato - ha spiegato - verrà perseguito dall'Italia anche se commesso al di fuori dei confini nazionali. Siamo abituati all'Italia che si occupa di cercare migranti in tutto il Mediterraneo quello che vuol fare il governo è cercare gli scafisti in tutto il globo terraqueo". Da qui la necessità di regolarizzare altre vie d'ingresso: "Il decreto flussi viene ripristinato e viene fatto a livello triennale, prevede delle corsie preferenziali per gli stranieri che in patria hanno fatto corsi di formazione riconosciuti". Il messaggio è chiaro: "Non conviene entrare illegalmente, pagare gli scafisti e rischiare di morire". 

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