Milano, 3 lug. (askanews) - Nonostante gli attriti politici tra i due Paesi, le imprese italiane e francesi continuano a considerarsi reciprocamente strategiche per lo sviluppo della propria attività, con gli scambi commerciali tra le imprese di Italia e Francia in crescita. Lo rivela un indagine dell Istituto Piepoli, commissionata dalla Chambre, la Camera di commercio francese in Italia, presentata in occasione della riconferma di Denis Delespaul come presidente. Secondo il sondaggio, il 36% delle aziende italiane e il 33% di quelle francesi rilevano una crescita del proprio fatturato grazie alle proprie attività nel Paese partner. Per quanto riguarda l interesse a svilupparvi ulteriormente le attività, le aziende italiane esprimono per il 36% un parere favorevole, quelle francesi per il 27%. Delespaul, al secondo mandato, spiega gli obiettivi della Chambre e lo stato delle relazioni economiche tra imprese italiane e d'Oltralpe. "Prima di tutto è un gran piacere essere eletto presidente della Camera di Commercio francese, che esiste in Italia dal 1885, quindi è una grande responsabilità e un grande onore per me - ha detto Delespaul - . La (missione ndr) di Chambre de commerce francese in Italia è di far di tutto per far crescere la cooperazione economica e di business tra Francia e Italia". "Abbiamo fatto recentemente - ha aggiunto il presidente di Chambre - un sondaggio con l'Istituto Piepoli, la domanda è stata fatta a cento imprese italiane e cento imprese francesi. 'Avete avuto un impatto per gli attriti politici fra Italia e Francia?'. La risposta, per l'ottanta per cento, anzi un po' di più, è stata no. Quindi gli affari vanno, la politica va dalla sua parte". Come si svilupperà l'attività della Chambre nel prossimo triennio? "L'obiettivo - ha spiegato Delespaul - è su tre assi: uno, rinforzare la posizione della Camera di Commercio, che ha già 306 soci e il 90 per cento di aziende, con pochi consulenti e poche società individuali. Rinforzare questo. Stabilire sui servizi una qualità superiore. Crescere. La Chambre di Commercio in Italia è una associazione non profit ma dobbiamo crescere per permetterci di avere più mezzi e sviluppare le nostre attività. E terzo asse: l'innovazione, cioè creare club sulle startup per creare l'innovazione. Il mondo cambia, la Chambre de commerce deve seguire questo cambiamento". Secondo il sondaggio, un'azienda italiana su cinque accoglierebbe positivamente l ingresso di capitali francesi all interno della propria compagine e il 53% delle aziende italiane e il 56% di quelle francesi ritiene che gli oltre 50 miliardi di investimenti da parte di imprese e gruppi d'oltralpe su aziende italiane siano vantaggiosi per entrambi i Paesi. Insieme a Delespaul mantiene la carica di amministratore delegato Cécile Bourland. Che spiega i prossimi passi della Chambre. "Le attività che pensiamo di fare in questi prossimi tre anni riguardano prima i soci, francesi e italiani. Cercheremo - ha detto - di attirare molti più soci italiani, di non stare solo a Milano ma andare in altre zone dell'Italia, come abbiamo fatto a inizio anno a Vicenza, abbiamo lavorato assieme alle regioni, faremo la stessa cosa con altre regioni per attirare società italiane. Faremo anche degli eventi per queste società, per fargli scoprire come la Chambre può li può aiutare a dare visibilità su un evento particolare, che sia una colazione, un pranzo, una cena, attirando sia società italiane che francesi in Italia".
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