Sala pensa ai braccianti: questa crisi ci spinga a cambiare cose
Milano, 22 apr. (askanews) - "Mi espongo personalmente su questa battaglia di Aboubakar, perché la trovo una cosa giusta e perché in questa fase, in questa crisi che stiamo vivendo, noi dobbiamo cercare di riflettere su come cambiare le cose. Non mi viene da dire che quello che stiamo vivendo sia un'opportunità ma questa situazione deve spingerci al cambiamento perché chi fa politica e tutti dobbiamo confrontarci con il senso della realtà e chi fa politica in particolare deve vivere il senso della realtà piuttosto che pensare di cavarsela con quattro belle parole in un talk show". Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, nel suo consueto videomessaggio dalla sua pagina Facebook, si schiera con "il mio amico, Aboubakar Soumahoro, un sindacalista italo-ivoriano che si occupa dei diritti purtroppo negati ai tanti braccianti che lavorano nei campi". Il sindacalista ha promosso una petizione per chiedere al governo di regolarizzare i lavoratori stranieri impegnati in agricoltura, in particolare gli "stagionali".
"Aboubakar mi parla di circa 600mila braccianti, in buona parte immigrati non in regola ma ci sono tanti italiani che lavorano però in nero spesso preda della criminalità organizzata" ha spiegato Sala, aggiungendo "che non sono solo in Puglia e in Sicilia ma sono anche in Lombardia, in Piemonte, ovunque. Quando noi andiamo al supermercato - ha concluso - e compriamo dei pomodori, questi non crescono nella cassetta ma sono raccolti da queste persone che in condizioni di vita veramente incredibili e privati dei loro diritti raccolgono i pomodori per noi".