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Agricoltura, tecnologia e sostenibilità per combattere la siccità

Milano, 13 lug. (askanews) - Mancano all'appello oltre 23 miliardi di metri cubi di acqua, tutta pioggia non caduta in Italia nella primavera del 2020. È come se di colpo fosse venuto meno l'intero lago di Como, un guaio per l'agricoltura nazionale che senza acqua non può sopravvivere. Secondo la Fondazione Barilla, "stiamo vivendo la più grande siccità degli ultimi 60 anni" e per salvare i raccolti del futuro meglio scommettere su tecnologia e sostenibilità. Bisogna agire subito perché, come evidenzia Riccardo Valentini, ordinario di Ecologia all'università della Tuscia e membro dell'advisory board di Fondazione Barilla, la produzione di cibo e l'agricoltura sono tra i settori più inquinanti per l'ambiente.

"L'agricoltura è il terzo settore più importante di contributo al cambiamento climatico. L'ultimo studio della Ipcc (Intergovernmental Panel on Climate Change ndr) mostra che tutto il sistema agroalimentare, dal produttore al consumatore, consuma circa il 37% delle emissioni. Un numero importante che non era così evidente", ha sottolineato Valentini. Se l'agricoltura è il terzo settore per contribuzione al cambiamento climatico, è anche quello in cui il cittadino può fare molto puntando sui prodotti che sono più sostenibili, anche grazie agli investimenti in tecnologia.

"La tecnologia è importante, serve a lavorare meglio e a capire meglio la natura, io sono un illuminista da questo punto di vista - ha sottolineato Valentini - La tecnologia ci può aiutare in tante cose, a rendere l'agricoltura più sostenibile e nello stesso tempo ad avere livelli di produzione adeguati come avere persone giovani che con la loro intelligenza possono portare un contributo importante al settore agricolo".

Fondazione Barilla ha individuato cinque fattori chiave per la gestione delle risorse idriche in agricoltura, con l'obiettivo di consumare meno acqua senza intaccare la produttività. Si va dall'adozione di un approccio integrato alla rotazione delle colture; con misure per favorire il riciclo dell'acqua e il miglioramento dei sistemi di irrigazione. Tra le best practice dell'agricoltura sostenibile c'è l'italiana Euro Tsa che ha lanciato un concime microgranulare che fa diventare parte del terreno una spugna. Luca Negra, tecnico commerciale per l'Est Europa.

"Possiamo raggiungere una riduzione di acqua sulla superficie coltivata di 20-30%, a seconda del tipo di terreno - ha assicurato Negra - Da solo il microgranulo non risolve il problema della siccità ma possiamo dire che il microgranulo, aiutato da tutti i sistemi tecnologici già presenti, ci consente di contrastare fortemente la siccità che si sta verificando in questi anni". Euro Tsa ha lavorato allo sviluppo del progetto tre anni prima di arrivare sul mercato con l'obiettivo di ridurre lo stress idrico.

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