Vittoria di Apple e Irlanda contro la Commissione Ue sulle tasse
Bruxelles, 15 lug. (askanews) - Apple e l'Irlanda cantano vittoria dopo aver avuto la meglio sulla Commissione europea nell'aula del Tribunale di prima istanza dell'Unione europea. I giudici hanno annullato la decisione di Bruxelles del 2016, in virtù della quale l'azienda di Tim Cook ha dovuto versare al fisco di Dublino 13 miliardi di imposte arretrate relative ai suoi guadagni in Europa e Medio Oriente. Apple, secondo la Commissione, sarebbe sfuggita alla tassazione in virtù di un accordo siglato con il governo irlandese, che offre grandi vantaggi fiscali alle multinazionali che stabiliscono la loro sede nell'isola.
La sentenza del 2016 e la somma record richiesta facevano parte del giro di vite della commissaria Ue alla Concorrenza Margrethe Vestager - definita da Donald Trump la "Signora delle tasse" - sugli accordi fiscali tra le multinazionali e alcuni paesi dell'Ue.
Secondo Bruxelles l'Irlanda ha in sostanza concesso ad Apple un vantaggio competitivo rispetto ad altre società, consentendole di evitare tra il 2003 e il 2014 imposte per circa 13 miliardi di euro, che avrebbero appunto costituito "aiuti di Stato" illegali dell'Irlanda.
Nella sentenza il Tribunale Ue ha deplorato il carattere incoerente degli accordi fiscali contestati", ma h ritenuto che le accuse della Commissione "non bastano per provare l'esistenza di un vantaggio selettivo" concesso da Dublino ad Apple. Ora la Commissione può presentare appello presso la Corte di Giustizia Ue, l'organo di giurisdizione supremo dell'Unione europea.