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Ue: "auspicabile Italia arrivi in tempi rapidi a soluzione crisi"

Milano, 14 gen. (askanews) - Una crisi di governo nel bel mezzo della pandemia, e nell'anno in cui l'Italia dovrà avere tutte le carte in regola per essere il maggior beneficiario dei fondi del Next Generation Eu. Come vive l'Unione europea le fibrillazioni politiche italiane? Lo abbiamo chiesto ad Antonio Parenti, a capo della Rappresentanza della Commissione Europea in Italia.

"Nell'Unione europea si guarda sempre con attenzione ai passaggi politici importanti dei singoli Stati membri. Nel caso dell'Italia chiaramente c'è un attenzione accentuata dopo gli eventi di queste ore, perché l'Italia è uno dei Paesi più importanti dell'Ue e il maggior beneficiario dei fondi del Next Generation Eu che dovrebbero iniziare ad essere spesi nel corso di quest'anno. Sicuramente c'è un forte interesse, una forte attenzione. Naturalmente la situazione è nelle mani della politica e delle istituzioni italiane. È sicuramente auspicabile che si arrivi in tempi piuttosto rapidi ad una soluzione stabile".

Il tempo stringe. E gli impegni italiani del 2021 sono molteplici e molto importanti. E non si tratta soltanto del Next Generation Eu.

"La presidenza del G20: un momento fondamentale per rilanciare il multilateralismo, la cooperazione internazionale soprattutto in un periodo che coincide con l'arrivo della nuova presidenza negli USA. Per cui, certo, una forte attenzione, nel rispetto di quelle che sono le rispettive competenze".

Quanto al Recovery Fund, la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha parlato di "buoni progressi" nei negoziati con l'Italia. La deadline è stata spostata in avanti, a fine aprile. Ma se dovesse essere sforata che cosa accadrebbe?

"Quello che è importante e che mi sembra sia in corso di attuazione è che l'Italia prepari effettivamente questo piano. E questo piano venga presentato a Bruxelles. Perché a parte l'aspetto politico, il problema potrebbe essere pratico: più tardi viene presentato a Bruxelles, più tardi è possibile approvare il piano nazionale a Bruxelles perché ci sarà un tempo di un mese per la Commissione più due mesi per gli Stati membri per approvare questo piano. E soltanto una volta che ci sarà l'approvazione ci sarà un esborso definitivo delle prime tranches. Per cui più si aspetta a presentarlo, più tardi possono arrivare i soldi dell'Unione Europea e più tardi questi soldi possono essere immessi nell'economia italiana. Vista la situazione dell'Italia mi sembra un lusso che io onestamente non non mi vorrei prendere. Per cui sarebbe opportuno continuare il processo che è stato iniziato. Comunque ho visto ieri l'altro l'adozione del piano dal governo; ora mi auguro che nelle prossime settimane si possa arrivare ad un compiuto dibattito parlamentare, poi la presentazione comunque entro il mese di marzo, al più tardi, alla commissione europea".

Servizio di Cristina Giuliano

Montaggio a cura di Gualtiero Benatelli

Immagini askanews/Afp

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