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Sant'Egidio: "Il Papa nel Congo ferito, viaggio di speranza"

Roma, 25 gen. (askanews) - "Una visita molto importante e molto attesa" che si inserisce in un momento piuttosto complesso per la Repubblica Democratica del Congo, con scontri alla frontiera nell'est del Paese. Don Francesco Tedeschi, sacerdote della Comunità di Sant'Egidio e coordinatore delle attività nell'Africa centrale, ha spiegato ad askanews il significato del viaggio che Papa Francesco compirà a Kinshasa (Rdc) e Sud Sudan dal 31 gennaio al 5 febbraio.

"E' una visita molto importante e una visita molto attesa - ha sottolineato -. Cade in una situazione abbastanza complessa del Paese. In questi giorni ci sono state delle avvisaglie di scontri alla frontiera con il Ruanda, soprattutto l'est del Paese è ormai come soffocato da una situazione di conflitto quasi endemica da 20 anni".

A Kinshasa sono attese due milioni di persone per una grande messa: "C'è una grande speranza nella popolazione che la visita del Papa potrà riaccendere l'interesse e l'impegno della Comunità internazionale per aiutare questo Paese a uscire da questa situazione", ha aggiunto don Tedeschi.

Che ruolo possono giocare l'Italia e l'Unione Europea nel processo di pace? "Io credo che la comunità internazionale e l'Unione europea, potrebbero aiutare il Paese ad uscire da questa situazione - ha ribadito don Tedeschi - a uscire da una crisi anche economica, favorendo una crescita non più legata solo allo sfruttamento delle risorse minerarie ma anche alla crescita dei diritti della popolazione".

Sant'Egidio è molto impegnata nel continente africano con il Progetto Dream nella lotta all'Aids. Una rappresentanza di Kinshasa incontrerà il Papa, e anche una delegazione proveniente da Goma.

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