Roma, 19 nov. (askanews) - Il 21 novembre il Teatro Lauro Rossi di Macerata apre le porte alla prima tappa di 'Restare, Partire, Tornare - il roadshow', un viaggio in sette appuntamenti nell'area del cratere sismico del 2016 per incontrare i giovani che vogliono essere protagonisti del futuro dei propri territori.
L'iniziativa fa parte del progetto 'Ripartiamo Insieme - area del Cratere 2016', promosso dal Commissario di Governo per la Ricostruzione e Riparazione Sisma 2016 insieme al Ministro per lo sport e i giovani, attraverso il Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio Civile Universale, e nasce in continuità con il Festival della Restanza e della Tornanza che lo scorso giugno ha posto le basi per un nuovo protagonismo giovanile nelle aree interne dell'Appennino centrale.
'Ci sono due scommesse che ci stanno a cuore: ricostruire le case e contrastare lo spopolamento', dichiara Guido Castelli, Commissario Straordinario per la Ricostruzione e Riparazione Sisma 2016. 'In entrambi i casi è fondamentale il ruolo dei giovani e delle comunità. Dal Festival della Restanza e della Tornanza dello scorso giugno a questo roadshow, la nostra missione di riparazione sociale ed economica si fa sempre più concreta. Vogliamo che fare impresa nel cratere non sia vista come una scelta eroica, ma come un'opportunità reale anche per chi vuole innovare. I dati ci danno ragione: tra il 2022 e il 2024 i nuovi posti di lavoro nell'area del cratere sono aumentati del 12,4%. La ricostruzione finalmente sbloccata, i progetti di NextAppennino, i bandi per l'autoimprenditorialità giovanile che stiamo preparando: tutto questo non è retorica, è metodo. È strategia. È una visione di rilancio economico che permette ai giovani di non andar via e alle imprese di tornare ad essere fiorenti. Il resto viene da sé.'
'Restare, Partire, Tornare' non è solo un percorso di riflessione, ma un'opportunità concreta per i giovani tra i 18 e i 35 anni di scoprire strumenti, storie e reti per costruire il proprio futuro professionale senza lasciare le proprie radici. Ogni tappa alterna talk ispirazionali con imprenditori e content creator di successo, workshop partecipativi e momenti di networking, in un format che unisce contenuti di qualità e un'atmosfera coinvolgente.
'Macerata è una città che vive dell'energia della sua Università e della sua Accademia, e che da sempre forma eccellenze', sottolinea Francesca D'Alessandro, Vicesindaco di Macerata. 'L'Università non è fuori dal centro, ma dentro il cuore della città: studenti e docenti animano le piazze, sostengono le attività produttive, costruiscono insieme a noi il tessuto culturale ed economico. Ospitare 'Restare, Partire, Tornare' al Teatro Lauro Rossi significa riconoscere che qui non si formano solo professionisti che poi devono andare altrove: qui si possono costruire imprese vere, competitive, innovative. Vogliamo che i nostri giovani capiscano che Macerata non è solo un luogo dove studiare, ma dove fare impresa, dove trasformare competenze in progetti concreti. Rafforzare queste reti di collaborazione tra formazione, territorio e imprenditorialità è la chiave per un futuro che non sia solo promesso, ma costruito giorno per giorno.'
La giornata al Teatro Lauro Rossi, condotta da Marco Carrara, giornalista e conduttore televisivo, prenderà il via alle ore 16:00 con un warm-up creativo per rompere il ghiaccio e introdurre la modalità partecipativa che caratterizza l'intero evento. L'apertura sarà accompagnata da un'esibizione live che darà il ritmo alla giornata. Seguiranno i saluti istituzionali del Commissario Straordinario per la Ricostruzione, che inaugurerà ufficialmente il roadshow sottolineando il valore dell'iniziativa per il territorio e per le nuove generazioni. 'Voci in scena': dal talento al progetto concreto Il cuore pulsante dell'evento sono i talk ispirazionali: non lezioni frontali, ma racconti veri di chi ha scelto di scrivere il proprio futuro partendo dai propri luoghi. Sono storie di esperienze personali diventate successi imprenditoriali, nate dalla capacità di mettersi in gioco e trasformare un'intuizione in realtà concreta. Persone che hanno fatto delle proprie soft skills - la creatività, la resilienza, la capacità di fare rete - il motore del cambiamento, costruendo progetti solidi e scegliendo consapevolmente di restare e investire nel territorio.
Sul palco del Teatro Lauro Rossi saliranno quattro voci che incarnano modi diversi di stare al mondo e di fare impresa: Cesare Catà è filosofo, performer e scrittore. La sua storia dimostra che cultura e pensiero critico non hanno bisogno delle grandi città per fiorire: anzi, possono trovare terreno ancora più fertile nei territori dell'Appennino, dove il radicamento diventa scelta di valore, non limite geografico. Cesare racconta come si possa costruire una vita intellettuale intensa e connessa partendo da dove si è, trasformando la 'restanza' in una forma di resistenza creativa e produttiva. Giulia Cimarelli ha fatto della passione per il cibo una professione. Content creator e fondatrice del progetto 'Me piace magnà', Giulia ha capito che raccontare il territorio attraverso le sue tradizioni culinarie - con ironia, autenticità e un linguaggio contemporaneo - poteva diventare non solo un modo per costruire una community, ma un vero e proprio lavoro. La sua è la storia di chi ha saputo leggere i trend digitali senza perdere il legame genuino con le proprie radici, trasformando Instagram in una vetrina per l'identità locale.
Jacopo Corona ha scelto un settore antico - quello della panificazione artigianale - e lo ha riletto con occhi nuovi. Founder del microbiscottificio Frolla e Presidente di CNA Panificatori Ancona, Jacopo ha trasformato un'impresa artigianale in un modello di inclusione lavorativa: oggi il suo team conta 35 persone con disabilità che lavorano in tutte le fasi produttive, dimostrando che qualità artigianale e impatto sociale possono crescere insieme. La sua storia dimostra che l'innovazione non richiede sempre qualcosa di completamente nuovo: a volte basta saper guardare ciò che già c'è - un biscotto, una tradizione - e dargli un significato più profondo. Niccolò Cipriani ha fondato Rifò Lab, una delle realtà più interessanti dell'economia circolare e della rigenerazione tessile in Italia. Niccolò ha dimostrato che sostenibilità e business non solo possono convivere, ma devono farlo. La sua è una storia di innovazione radicale: ha preso un'industria tradizionale come quella tessile e l'ha ribaltata, creando un modello che valorizza gli scarti, riduce gli sprechi e compete sul mercato nazionale e internazionale senza perdere l'attenzione al territorio e alla comunità. Quattro percorsi diversi, quattro settori differenti, ma un denominatore comune che li tiene insieme: la capacità di leggere il proprio contesto come un'opportunità e non come un vincolo. Tutti hanno saputo valorizzare competenze trasversali - dalla comunicazione alla visione strategica, dalla capacità di innovare a quella di fare rete - per costruire progetti che generano valore economico, certo, ma anche sociale e culturale. Per sé e per la propria comunità.
A suggellare gli interventi, la partecipazione di Angelo Mellone, Direttore Intrattenimento Day Time della Rai, porta sul palco lo speech 'Vorrei ma posso', un racconto sincero e senza filtri del suo percorso professionale. Giornalista, scrittore, musicista, docente universitario: Angelo incarna la figura del professionista eclettico che ha saputo costruire una carriera nei media nazionali senza dimenticare le proprie origini. Nato a Taranto e trasferitosi a Roma per studiare, il suo è un esempio di come si possa raggiungere i vertici del sistema televisivo italiano mantenendo un legame profondo con il Sud e con i territori. Nel suo intervento affronta con ironia e lucidità il tema degli ostacoli apparenti, delle scelte difficili e di come trasformare i 'non posso' in opportunità concrete, dimostrando che la gavetta, il talento e la capacità di reinventarsi continuamente sono le chiavi per costruire un percorso professionale solido e gratificante.
Al termine degli interventi, i partecipanti saranno coinvolti in una SWOT Analysis collettiva realizzata con strumenti digitali interattivi. L'obiettivo è mappare insieme punti di forza, debolezze, opportunità e criticità del contesto giovanile e del tessuto socio-economico locale, trasformando l'evento in un momento di co-progettazione e ascolto attivo.
Non è un convegno in cui si ascolta passivamente: è uno spazio in cui le idee dei giovani vengono raccolte, valorizzate e possono diventare il punto di partenza per azioni concrete sul territorio.
'Restare, Partire, Tornare' si rivolge a chi crede che i territori dell'Appennino centrale non siano solo luoghi da cui partire, ma spazi di opportunità dove costruire progetti innovativi e sostenibili. A chi vuole scoprire come trasformare le proprie competenze in un'attività imprenditoriale. A chi è pronto a mettersi in gioco e a chi cerca ispirazione, strumenti e connessioni per dare forma alle proprie idee.



