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Non è l'Arena, la frase sfuggita a Matteo Salvini: Luigi Di Maio fuori controllo, come lo umilia

"Siamo positivi e lavoriamo come Lega e M5S in sintonia per la crescita e il cambiamento del Paese". Quella di Matteo Salvini, appena uscito dal vertice con Luigi Di Maio e il premier Giuseppe Conte a Palazzo Chigi, è la versione "ufficiale". Quella "inconfessabile", sostenuta da un retroscena del Corriere della Sera, è che la tensione tra i due vicepremier, leader rispettivamente di Lega e M5s, è palpabile e che la mediazione del premier non ha riportato la serenità tra i due alleati. Manovra, Tap, Tav, nomine Rai e rapporto con l'Europa e Mario Draghi, troppi i punti di lontananza tra i protagonisti. Leggi anche: "Zitti o viene giù tutto". Salvini, il retroscena da matti su Di Maio Tanto che Salvini, in diretta a Non è l'Arena da Massimo Giletti su La7, si è sentito in obbligo di difendere pubblicamente Mario Draghi che nelle ore precedenti era finito nel mirino di Di Maio: "Ha fatto tanto per l'Italia e per il sistema economico italiano. Siamo qui da cinque mesi, tutti i potenti del mondo ci stanno massacrando e dunque ci sta che a qualcuno scappi la pazienza", è la sua (imbarazzata) difesa per l'incauto vicepremier grillino. E anche sulle banche, nulla è ancora risolto. "Nessun istituto sarà in difficoltà", ha promesso Salvini, mentre Di Maio ha aperto blandamente a un possibile sostegno di Stato in caso di crisi legata alla febbre dello spread, "senza però che a rimetterci siano i cittadini". Difficile capire come, visto che ogni risorsa utilizzata per tappare le falle del sistema bancario è, per forza di cose, denaro sottratto agli italiani.  Fonte: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev

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