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Pietro Genovese, parla l'amico che era con lui: "Stringeva il volante sconvolto, era impossibile evitarle"

Spunta un nuovo retroscena sul caso di Pietro Genovese, il 20enne che ha investito e ucciso Gaia e Camilla in Corso Francia. Lo racconta il Corriere della Sera, che ha parlato con Davide Acampora, il ragazzo che era seduto al fianco di Genovese la notte del tragico indicente. "Sono stato il primo a scendere dalla macchina. Mi sono avvicinato alla ragazza che ho trovato subito a terra e ho sentito che non respirava più. È stato terrificante. Poi ho alzato lo sguardo e ho visto più avanti il corpo dell'altra giovane. Eravamo tutti sotto choc, ma è vero che sono sbucate all'improvviso. Evitarle era impossibile". Per approfondire leggi anche: Gaia e Camilla, l'amara verità di Feltri Interrogato dai vigili urbani, Acampora ha riferito alcuni particolari di quella maledetta serata: "Non avevamo assunto droghe di alcun genere. Avevamo invece bevuto qualcosa, ma Pietro non era certo ubriaco. Dopo l'incidente era sconvolto". Oltre a Davide, in macchina c'era anche Tommaso Edoardo Luswergh Fornari, che è stato sentito come persona informata sui fatti ma non ha voluto rilasciare dichiarazioni pubbliche. I due ragazzi avrebbero scosso Genovese che dopo l'impatto ancora stringeva il volante del suv e aveva percorso alcune centinaia di metri. "Gli abbiamo detto di fermarsi e tornare indietro", avrebbero riferito i due amici del 20enne, che come prima cosa ha telefonato al padre chiedendo aiuto. Fonte video: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev

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