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Ma perché Roberto Bolle gira sempre mezzo nudo?

Francesco Specchia
Francesco Specchia

Francesco Specchia, fiorentino di nascita, veronese d'adozione, ha una laurea in legge, una specializzazione in comunicazioni di massa e una antropologia criminale (ma non gli sono servite a nulla); a Libero si occupa prevalentemente di politica, tv e mass media. Si vanta di aver lavorato, tra gli altri, per Indro Montanelli alla Voce e per Albino Longhi all'Arena di Verona. Collabora con il TgCom e Radio Monte Carlo, ha scritto e condotto programmi televisivi, tra cui i talk show politici "Iceberg", "Alias" con Franco Debenedetti e "Versus", primo esperimento di talk show interattivo con i social network. Vive una perenne e macerante schizofrenia: ha lavorato per la satira e scritto vari saggi tra cui "Diario inedito del Grande Fratello" (Gremese) e "Gli Inaffondabili" (Marsilio), "Giulio Andreotti-Parola di Giulio" (Aliberti), ed è direttore della collana Mediamursia. Tifa Fiorentina, e non è mai riuscito ad entrare in una lobby, che fosse una...

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Bolle nella discinta tenuta usuale Foto: Bolle nella discinta tenuta usuale
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«Papà perchè quel signore va sempre in giro nudo? Non ha freddo?...». Non so. Forse ha le caldane. Oppure ha il braccino corto sui costumi. Boh. Il suddetto commento tecnico di mio figlio di tre anni alle piroette e ai passi doppi di Roberto Bolle, -etoile siderale dalla timidezza romanzesca- a Danza con me (Domenica, Raiuno prime time) è sagace. E, in effetti l'outfit alla Tarzan, la nudità primordiale di Bolle ne accompagna la maggior parte delle performarce. Bolle balla discinto con tre ballerini (nudi anch'essi) uscendo da tre porte in stile Mika sule note di Francois Paillard. Bolle si accompagna senz'abiti con altri sette colleghi che introducono Myriam Leone che a sua volte presenta Bolle -svestito- en l'air nella Carmen. Bolle ostenta trasparenze perfino nell'appassionata intervista sentimentale con Tiziano Ferro (vestito). L'unico momento ballante in cui vedi questa scultura di Prassitele semovente con una canotta addosso è nel balletto Passage. Che, però, si sviluppa sotto pioggia battente; sicchè Roberto, bello zuppo, si toglie la maglietta ostentando la perfetta cassa toracica. Non so perchè Bolle balli nudo. Tra l'altro non suda nemmeno. E se suda luccica. Ma, al di là di quest'elemento scenografico, Danza con me ha realizzato un piccolo miracolo di servizio pubblico. Sono quasi inspiegabili il  21,5% di share e 5 milioni di spettatori  per una lezione di  danza classica allo spettatore medio che -come me- è rimasto fermo al Tuca Tuca e a Brian & Garrison.  Sarà stato il ritmo, velocissimo, della narrazione: Marco D'Amore il Ciro di Gomorra che presenta;  Pif che cazzeggia; passaggio a Geppy Cucciari che battuteggia con le allieve ballerine della Scala; inquadratura sul décolleté di Myriam Leone e sulle boccacce in danza di Virginia Raffaele; nuovo balletto con ologramma di Dario Fo che recita  quadri e vita di Caravaggio;  commozione sul ballerino siriano Ahamad Joudah perseguitato dall'Isis che levita con Bolle suo idolo. E via così. Sarà la regia caleidoscopica. Sarà che Bolle sembra sempre lo studente vicino di casa -nudo-  che si presenta con una fetta di Pandoro. Ma insomma, funziona. Non lo rivedrei, ma funziona...

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