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Giustizia, il comandante dei carabinieri: "Occhio a questi 8 albanesi, saranno presto liberi"

Matteo Legnani
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Altro che giustizia e sicurezza: queste, di fronte a vicende del genere, sono solo parole vuote da campagna elettorale. Non possiamo sentirci al sicuro in un Paese in cui un comandante dei carabinieri si vede costretto a rivolgersi ai propri cittadini in conferenza stampa per dire: «Attenzione a questi otto ladri, tenete a mente le loro facce. Li abbiamo arrestati tra ottobre e le vacanze di Natale per alcuni furti in abitazione e quando saranno di nuovo liberi potrebbero riprendere le loro attività illecite». Il comandante, Oreste Liporace, da settembre a capo della sezione provinciale dell' Arma di Padova, ha mostrato le foto segnaletiche perché le telecamere delle televisioni locali riprendessero bene i volti di questi malviventi e li diffondessero nelle case della gente. Sono tutti pregiudicati, hanno precedenti specifici, sono albanesi di famiglia zingara e sono sprovvisti del permesso di soggiorno. Vivono grazie ai proventi dei loro furti. Hanno svaligiato case a ripetizione e hanno rovinato le festività di Natale a decine di famiglie. Il colpo più datato è di tre mesi fa, sono stati ammanettati da poco,ma il comandante dei carabinieri si sente in dovere di dire alla popolazione di stare attenta, di guardarsi attorno dieci volte prima di lasciare la propria casa incustodita perché questi ceffi quando a breve avranno saldato il loro conto con la legge potrebbero tornare in azione. Impennata criminale - Nel Padovano, dall' inizio dell' autunno alla fine dell' anno i furti in appartamento si sono moltiplicati. C' è stata una vera e propria escalation: i responsabili per lo più sono sempre stati delinquenti dell' Est Europa. A livello nazionale la media dei furti in abitazione è di uno ogni due minuti. Le forze dell' ordine, peraltro sottopagate e con mezzi sempre più limitati, si fanno in quattro per garantire un minimo di sicurezza nelle nostre città, ma di fronte a una simile impennata di criminalità fanno ciò che possono. Il messaggio lanciato dal comandante Liporace è stato fin troppo chiaro: noi facciamo il nostro dovere ma gli stessi ladri che prendiamo tornano liberi alla svelta e ricominciano a fare razzie nelle vostre case e nei vostri garage. Certo, cerchiamo di prenderli di nuovo ma con la prospettiva che dopo qualche settimana escano di prigione o abbiano finito di scontare i domiciliari. Il comandante provinciale di Padova ha spiegato anche il modus operandi dei ladri: «Fissano i loro obiettivi nelle prime ore del pomeriggio e si mettono all' opera nelle fasce serali». Le loro incursioni, ha sottolineato, si concentrano tra le 17 e le 18.30: è in quest' ora e mezza che viene messo a segno il 70 per cento dei colpi. Nel corso della conferenza stampa il comandante ha anche illustrato una sorta di vademecum per difendersi dai ladri: si tratta di semplici ma importanti accorgimenti per tentare di rendergli la vita più difficile. Uno dei consigli che potrebbe sembrare più banale ma che in realtà non lo è affatto in questa società egocentrica e voyeurista è quello di non pubblicare sui social network il posto in cui ci si trova, soprattutto se si è in vacanza. «Se inoltre pubblico una foto in cui mostro che sono alle Seychelles - ha aggiunto Liporace, - si capisce facilmente che sono una persona con una certa disponibilità economica. Non pubblicate neppure foto che riproducono l' interno delle vostre abitazioni e particolari che le rendano appetibili ai malfattori». Precauzioni minime - Per i prossimi giorni, quando tutti saremo tornati al lavoro, i carabinieri si aspettano una nuova impennata di furti nelle abitazioni. «Debellare totalmente il fenomeno è molto difficile - ha proseguito il comandante provinciale di Padova, - ma certamente noi ce la stiamo mettendo tutta per controllarlo». Non avevamo dubbi. Così come siamo certi che le forze dell' ordine stiano facendo il massimo in ogni provincia italiana. Liporace ha anche precisato che le bande di ladri che ultimamente stanno prendendo di mira il Padovano prediligono case basse nelle quali si possono introdurre facilmente dal balcone o dalle finestre. «La presenza di un cane è certamente un deterrente - ha spiegato -. Altra buona pratica è quella di illuminare l' ingresso e di mettere le grate alle finestre».  di Alessandro Gonzato

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