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Migranti: patriarca Venezia, ognuno faccia la propria parte, nessuno si sottragga

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Venezia, 17 nov. (AdnKronos) - "In queste ore, come Chiesa di Venezia, abbiamo cercato di alleviare una situazione che rischiava di deflagrare: è stato un intervento di tipo emergenziale, messi di fronte ad una situazione singolarissima - di vera difficoltà ed emergenza oggettiva, che rischiava di “incartarsi” e di aggravarsi ulteriormente - a cui abbiamo offerto una risposta con la disponibilità dei nostri parroci che ringrazio, insieme alle loro comunità, per l'aiuto dato con prontezza". Lo ha sottolineato il patriarca di Venezia, Francesco Moraglia commentando la vicenda dei 200 migranti in marcia da Cona per Venezia e ospitati stanotte da strutture parrocchiali nel miranese. "Dare una mano, ospitare, accogliere, venire incontro a chi si trova in situazione di vero disagio: ecco quello che abbiamo fatto. Per questo ho chiesto alle comunità parrocchiali coinvolte di aprire le porte delle loro strutture; il vicariato interessato è quello della Riviera e delle sue collaborazioni pastorali - sottolinea a Gente Veneta il patriarca - Ringrazio in particolare don Gino Cicutto, don Mauro Margagliotti, don Carlo Gusso, don Cristiano Bobbo, don Luigi Casarin e i responsabili diocesani della carità e dei servizi generali del Patriarcato". "L'intervento ha raggiunto numeri superiori alle prime stime e disponibilità raccolte. Infatti, 212 sono state le persone che hanno passato la notte nei nostri patronati: 55 a San Nicolò di Mira, 45 a Gambarare, altri 45 a Borbiago, 47 a San Pietro di Oriago e poi ancora altri 20 a Casa San Raffaele di Mira Porte, la struttura di prima accoglienza della Caritas diocesana", ha spiegato.

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