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Italiani attenti a spendereLettera di minacce del Fisco

Dall'Agenzia delle entrate 300mila missive: "Vostro reddito incompatibile con beni posseduti". E centinaia di miliardi volano all'estero

Matteo Legnani
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Italiani attenti a spendere, il Fisco vi osserva. Sembra essere questo il senso dell'iniziativa dell'Agenzia delle Entrate che in questi giorni sta inviando circa 300mila lettere ad altrettanti contribuenti la cui dichiarazione dei redditi 2010 appaia poco compatibile coi beni posseduti. La missiva della Direzione centrale accertamento inizia così: "Dal confronto dei dati indicati nella sua dichiarazione dei redditi 2011 con le informazioni presenti nelle banche dati dell'Agenzia delle Entrate, risultano alcune spese apparentemente non compatibili con i redditi dichiarati". Tradotto: "com'è che ti sei comprato la Ferrari se l'anno scorso hai dichiarato al Fisco 50mila euro?". Quello dell'agenzia è quindi una sorta di redditometro virtuale, il cui obiettivo è quello di mettere pressione sui contribuenti. Non è un caso che le elttere siano inviate in questi giorni in cui i contribuenti si stanno accingendo a pensare ai redditi da dichiarare al Fisco: la "moral suasion" della lettera potrebbe indurli ad alzare l'asticella del reddito per non incappare in accertamenti, come "minaccia" la lettera dell'Agenzia. Chissà se i contribuenti si lasceranno intimorire? Certo che, in un momento di stagnazione economica, "minacciare" i consumi non appare la più brillante delle idee. Non ci sorprenda, poi, se risulta che negli ultimi due anni e mezzo quasi trecento milioni di euro sono "fuggiti" all'estero nelle forme più disparate.

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