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Irpef, tagli al cuneo fiscale: i calcoli in busta paga

Andrea Tempestini
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Dopo gli annunci, arriva il momento dei calcoli. Matteo Renzi promette aumenti in busta paga, che riguarderanno però i redditi più bassi. I tagli al cuneo promessi in Consiglio dei ministri, infatti, saranno appannaggio esclusivamente dei meno abbienti, ossia di chi dichiara un reddito lordo annuo fino a 25mila euro. Niente aumenti per gli incapienti, ossia chi guadagna meno di 8mila euro l'anno e che già non paga l'Irpef (su cui si concentrano gli sgravi). Chi "non gode" - Nessun aumento anche per i lavoratori autonomi e i pensionati. Lo strumento che vuole applicare Renzi, infatti, riguarda una specifica detrazione Irpef per i redditi da lavoro dipendente, che si applica in cifra fissa sui redditi più bassi e, in proporzione, sugli altri. L'obiettivo del governo è lasciare gli ormai arcinoti 80 euro netti al mese in busta paga ai contribuenti nella fascia di reddito tra i 15 e il 20mila euro al mese. Una sola eccezione riguarda gli autonomi: godrà dei benefici solo chi lavora in studi o organizzazioni stabili. Prima fascia - I primi calcoli li ha effettuati la Cgia di Mestre, che si è chiesta - nel caso in cui le misure entrassero a regime - quanto risparmierebbero gli italiani. Così, se si considera un livello di reddito dai 9mila ai 12mila euro lordi all'anno, il risparmio coinciderà con l'Irpef attualmente dovuta: l'incremento della detrazione sarà superiore all'imposta. Dunque, con un reddito da 9mila euro, l'Irpef lorda è di 2.070 euro, con le detrazioni attuali ammontano a 1.835 euro, l'Irpef è a 235 euro. Con l'aumento delle detrazioni il minore esborso fiscale sarà di 382 euro che, come detto, di fatto annullano l'imposta dovuta - 235 euro - e permettono di non versare le relative addizionali. Seconda fascia - Per i contribuenti che dichiarano un reddito da 15mila a 20mila euro (oltre 3 milioni e 200mila soggetti), la Cgia ha considerato una possibile distribuzione delle nuove detrazioni ipotizzando che decrescano al crescere del reddito sulla base dell'attuale distribuzione e considerando le risorse disponibili. Dunque, fino a 18mila euro di reddito annuo, il taglio dell'Irpef vale circa 1.000 euro sui dodici mesi. L'esempio: reddito da 16mila euro, Irpef lorda di 3.270 euro, detrazioni attuali di 1.519, Irpef netta di 2.201 euro. Dunque, con l'aumento delle detrazioni a 2.645 euro, il risparmio sarà di 1.126 euro, pari a circa 94 euro al mese. Terza fascia - Infine l'ultimo calcolo della Cgia di mestre, che fotografa il minore esborso per effetto dell'aumento delle detrazioni Irpef da lavoro dipendente di pari passo all'aumentare del reddito. Chi guadagna 20mila euro all'anno, così, otterrà grazie alle misure del governo 921 euro, mentre chi arriva a 25mila euro di reddito lordo avrà in totale 665 euro in più. Secondo le elaborazioni della Cgia, dunque, con un reddito da 25mila euro annui, l'Irpef lorda è di 6.150 euro, le detrazioni sono pari a 1.113 euro, l'Irpef netta 5.037. Ipotizzando l'aumento delle detrazioni a 1.778 euro, dunque, il risparmio sull'Irpef sarà di 665 euro.

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