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Borsa, caos Del Vecchio: Luxottica costa il 9%

Eliana Giusto
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Terremoto alla Luxottica. Crolla il titolo e gran parte del consiglio d'amministrazione minaccia le dimissioni. L'uscita di Enrico Cavatorta rimasto a capo dell'azienda appena un mese e il probabile arrivo di Massimo Vian (la nomina è stata sospesa e le deleghe sono andate al fondatore Del Vecchio) non hanno riportato la pace. Il titolo dopo una apertura molto faticosa ha chiuso con un ribasso del 9,2%. L'abbandono improvviso di Andrea Guerra ad agosto non era un fatto isolato ma solo il primo scossone che sta destabilizzando una delle poche vere multinazionali di cui dispone l'Italia. Il cda minacciava dimissioni in massa. Nel pomeriggio si sono riuniti i sei consiglieri indipendenti e il presidente del collegio sindacale, Francesco Vella. La preoccupazione è evidente per la deriva degli eventi e per le ripercussioni non solo sulla governance ma sull'immagine del gruppo. Ci sarebbero posizioni piuttosto intransigenti come quella di Roger Abravanel (che ha poi lasciato il cda per disaccordo sull'attuale governance), con consiglieri pronti a lasciare per manifestare il loro dissenso rispetto alla gestione della crisi. Altri membri del board, più morbidi, come Claudio Costamagna, hanno provato a mediare per evitare un ulteriore shock sui mercati e un altro danno di immagine per il gruppo. Di certo i repentini cambi al vertice dettati soprattutto da una battaglia tra i membri della famiglia Del Vecchio (il superconsulente Francesco Milleri, vicino alla moglie del patron, Nicoletta Zampillo, potrebbe essere indicato per la vicepresidenza operativa della società) non facilitano la stabilizzazione. Al centro del sisma c'è una famiglia numerosa e non proprio unita, almeno negli affari, con la signora Del Vecchio che vorrebbe subito Milleri in consiglio. È la prima volta che il patron di Luxottica, padre di 6 figli avuti da 3 relazioni differenti, si trova alle prese con questioni che vanno al di là delle scelte operative o strategiche per il gruppo. Lo strappo con Andrea Guerra a fine agosto, del resto, si era consumato proprio per questioni di strategia industriale, mentre qui si tratta di mettere ordine tra gli azionisti, che sono poi i famigliari dello stesso Del Vecchio, dopo la richiesta dell'attuale moglie, che è madre di Leonardo Maria Del Vecchio, di entrare in società con il 25% delle azioni. Una richiesta che rende necessaria la limatura del pacchetto pari al 16,38 di Delfin, la cassaforte di famiglia, titolare del 61,35% di Luxottica, in mano a ciascuno dei figli. Del Vecchio possiede solo l'1,72% della scatola finanziaria e dispone delle quote in mano ai figli a titolo di usufrutto, quindi, in caso di successione, si potrebbe aprire un contenzioso legale tra la signora Zampillo ed almeno 5 dei 6 figli di Del Vecchio sulle rispettive quote di spettanza. Sulla limatura degli attuali pacchetti in dote ai Del Vecchio junior, però, la situazione è complicata dal rifiuto dell'attuale compagna di Del Vecchio, Sabrina Grossi, madre e per questo rappresentante dei minori Luca e Clemente, che non sembra proprio disposta ad accettare le condizioni proposte. Per questo Del Vecchio ha contestualmente annunciato un riassetto della Delfin per evitare di vedere crollare per faide familiari un gruppo che fattura oltre 7 miliardi di euro. di Nino Sunseri

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