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Jean-Claude Juncker avverte Matteo Renzi: "Senza riforme conseguenze spiacevoli per l'Italia"

Nicoletta Orlandi Posti
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All'indomani delle parole di apprezzamento da parte dell'Eurogruppo per i programmi dell'Italia arriva la doccia fredda. Jean-Claude Juncker, presidente della Commissione Ue, avverte: se l'Italia e la Francia non procederanno con le riforme annunciate si arriverà "a un inasprimento della procedura sul deficit". Un duro monito a Matteo Renzi affinché alle parole seguano i fatti e che si che si attuino misure efficaci per centrare l'obiettivo di riduzione del deficit strutturale. Team-Merkel - A dar man forte a Juncker è intervenuto anche Jyrki Katainen il vicepresidente della Commissione Ue con le deleghe a Crescita e Competitività: "Servono le riforme oppure tutto sarà inutile - spiega il falco del rigore -. Se restano ostacoli burocratici agli investimenti privati, se l'amministrazione è lenta, se ci sono incognite non finanziarie, il nuovo fondo Efsi potrà far poco". In un'intervista a La Stampa ha spiegato che vanno rimosse le barriere e gli Stati devono far ordine in casa. "La risposta non è nel creare nuovo debito - dice - ma nel focalizzarci sulle riforme che servono a stimolare la ripresa". L'ultimatum - Juncker comunque, nell'intervista, “suggerisce” ai lettori tedeschi di "dare fiducia". Almeno fino a primavera. "Dovremmo dare fiducia agli italiani e ai francesi. E poi vedremo, proprio a marzo, come sarà andata". Infine spiega: "I governi ci hanno garantito che faranno quanto annunciato". L'ultimatum, dunque, è fissato per marzo: per l'Italia lo spettro è quello di pesanti sanzioni che costringano il governo a una nuova manovra, o a mettere in altri modi le mani nelle tasche dei contribuenti.

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