Padova, 23 giu. (Adnkronos) - Nonostante la Grande Crisi stia progressivamente chiudendo i rubinetti alla capacita' di un'impresa ad essere commercialmente competitiva sul mercato nazionale, le piccole imprese padovane credono ancora nella potenzialita' del mercato interno italiano per quanto riguarda la promozione, lo sviluppo e il consolidamento del proprio business commerciale, ma per riuscire ad essere piu' incisive puntano su nuovi modelli di business: in pole position l'e-commerce e, subito dopo, la forza delle aggregazioni e delle reti fra imprese appartenenti allo stesso comparto merceologico. Non basta, perche' e' fondamentale anche una politica economica che dia solidita' e spinta al rilancio del mercato interno e alla sempre piu' marcata recessione a livello di consumi. Per questo le piccole imprese lanciano al governo Letta tre priorita': la prima e' quella legata al portare la tassazione delle imprese al 25% reale; la seconda mira all'obbligo di garantire l'accesso al credito da parte di istituti bancari dopo avere verificato garanzie reali e storiche con lo Stato come garante; la terza mira alla facolta' di versare l'Iva dopo averla incassata. E' questa la fotografia scattata dalla terza indagine conoscitiva, denominata 'Nuovi modelli di business promotion-Italia', legata al progetto "Fabbrica Padova", avviato da alcuni anni da Confapi Padova - Associazione di Piccole e Medie Industrie della provincia di Padova - con il contributo della Camera di Commercio di Padova per monitorare e valorizzare la piccola e media impresa manifatturiera padovana in diversi ambiti legati allo sviluppo imprenditoriale. (segue)