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Canone Rai in bolletta, recuperati 420 milioni: ma il 10% continua ad evaderlo

Zaccardi Michele
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L'inserimento del canone Rai in bolletta ha garantito allo Stato un'incasso extra, rispetto al 2015, di 420 milioni di euro. Lo afferma la "Reazione sull'evasione" commissionata dal Ministero dell'economia al gruppo di lavoro guidato dall'ex presidente Istat, Enrico Giovannini. Nel 2106 ha pagato il canone il 41% delle famiglie in più, mentre gli evasori si sono ridotti dal 36% al 10 per cento. Un buon risultato, anche se rimane una sacca importante di illegalità, costituita da più di 2 milioni e mezzo di famiglie. L'incasso aggiuntivo è finito per i due terzi alla Rai (280 milioni) e il resto alle casse dell'Erario. Incrociando poi i dati dell'Agenzia delle entrate con quelli Istat, emerge come oltre 446 mila famiglie hanno pagato i 100 euro del canone nel 2016 pur non essendo tenute a farlo, in quanto prive di televisore. La normativa prevede, infatti, una presunzione di possesso dell'apparecchio tv in presenza di un'utenza elettrica: se si ha la luce, si ha anche il televisore. In tal caso è necessario dichiarare di non avere una tv in casa, dichiarazione che probabilmente molte famiglie si sono dimenticate di fare. La Rai avrebbe in tal modo incassato circa 40 milioni non dovuti. Venendo al capitolo evasione, chi riesce a farla franca sfrutta alcune lacune nelle norme. Il canone è infatti dovuto una sola volta anche se si possiedono più immobili a patto che questi non siano destinati ad attività redditizie. Quindi è sufficiente affittare in nero per evitare il pagamento. 

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