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Giglio Group: shopping in chat, parte in Cina T-commerce con WeChat (2)

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Milano, 23 mag. (AdnKronos) - Del resto, osserva Giglio, "spesso diamo per scontato che il made in Italy sia molto popolare in tutto il mondo; in realtà non è così. E' un brand straordinario, ma va saputo raccontare perché non è così immediato". Dunque "poter contare su una serie veicoli di comunicazioni diretti con il pubblico della Repubblica popolare cinese" rappresenta una importante opportunità per "raccontare il nostro Paese e le eccellenze che esprime". Attraverso le media properties che il gruppo detiene nel continente asiatico con un potenziale di oltre 100 milioni di telespettatori, attraverso la piattaforma e-commerce creata localmente e l'utilizzo di Wechat, i brand possono capitalizzare la propria riconoscibilità, in particolare tra i giovani cinesi che sono tra i principali consumatori di marchi di lusso, oltre che alcuni tra i maggiori fruitori dei sistemi mobile, aumentando il proprio giro d'affari: "Il nostro modello -continua Giglio - è un innovativo e-commerce 4.0 e prevede il superamento dell'e-commerce tradizionale che sta subendo un po' di invecchiamento sotto i colpi del digitale, immaginando una convergenza tra il mondo dei media e l'e-commerce". La chiave è "l'utilizzo del potere seduttivo delle immagini" e la convergenza tra il momento in cui vengono diffusi i contenuti televisivi e il momento in cui il prodotto è acquistabile". La Cina, conclude Giglio, è "un grande driver per lo sviluppo", basti pensare che "nel 2017 per noi ha rappresentato il 17% dei ricavi" e, considerando i numeri del primo semestre 2017, che attestano un "importante progresso nell'area di business e-commerce, a quota +167,6% rispetto al primo semestre 2016" e una crescita dell'utile del 150%, "possiamo auspicare una ulteriore grossa crescita anche per il 2018".

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