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Se Monti non cambia rotta si va a picco

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Che il Prof abbia fallito lo dicono fior di premio. Insistere con l'austerità sarebbe un suicidio. Tagliare gli sprechi è l'unico modo per non calare a picco

Lucia Esposito
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  Caro Giampiero,  comincio dalla coda, concordando con te su un punto: in circolazione non c'è nessun Rambo in grado di assicurare la felicità agli italiani. E del resto non ho mai pensato che ne esistesse uno: un uomo che da solo riesca a risolvere tutto ciò che non funziona nel nostro Paese dovrebbe essere dotato di poteri soprannaturali, come nei fumetti della Marvel, ma avendo io passato i cinquant'anni, alle favole dell'eroe che scende dall'alto e salva il Paese dai cattivi non credo da un pezzo. Ti do ragione anche su un'altra questione, ovvero sul prossimo futuro: bagliori di ripresa economica non ci sono e il 2013 non sarà una passeggiata. Anzi, seguendo il filo del tuo ragionamento, io mi spingo più in là: l'anno venturo sarà un disastro. Previsione, che pur essendo ottimista di natura, sono pronto a metterti per iscritto e non perché io abbia la palla di vetro, che mi fa intravedere che cosa accadrà nei mesi che ci attendono, ma più semplicemente perché parlo con gli imprenditori, i negozianti, i tassisti e le donne delle pulizie. Il 2013 non andrà male, ma malissimo.  Ecco, e qui sta il vero punto dolente. Che cosa facciamo se l'economia va peggio, se i disoccupati aumentano, il prodotto interno scende, il debito sale e il bilancio va a rotoli? Lasciamo che Monti aumenti ancora di qualche punto l'Iva, così che i consumi crollino definitivamente e il gettito dell'Iva si contragga di altri 5 o 6 miliardi, oppure al posto del 6 per mille di Imu sulla casa mettiamo il 7 o l'8 per cento, in modo che il mercato immobiliare invece che del 23 per cento scenda del 50 e i mutui erogati dalle banche anziché dimezzarsi spariscano proprio? Cosa ci inventiamo se la ripresa e lo sviluppo a lungo annunciati non arrivano, ma anzi, per effetto delle misure decise dall'esecutivo tecnico, si allontanano sospingendoci nella recessione più nera? Che dici, mettiamo il Paese in cassa integrazione straordinaria oppure ricorriamo alla mobilità lunga, riducendo a tutti lo stipendio? Che soluzione adottiamo se, dopo la cura del professore, la cura letale (copyright Mario Seminerio), il paziente anziché riprendersi inizia a peggiorare? Passiamo direttamente alla requisizione dei risparmi depositati sui conti correnti oppure mettiamo all'asta le case dei presunti ricchi che non si assoggettano alla super Imu perché non hanno il becco di un quattrino, così facciamo cassa e anche un po' di livellazione sociale? Vedi, caro Giampiero, qui non si tratta di ringhiare luoghi comuni o di non mantenere i nostri impegni di stabilità economica. Qui occorre decidere qual è la strada per evitare che questo Paese si impoverisca o, peggio, faccia bancarotta. Come si regge nella tempesta, riuscendo a non andare a fondo? È  questo il punto. E qui il mio giudizio e il tuo divergono. Tu credi che Monti resti una delle poche risorse di cui disponiamo, l'unico «capitano» che possa guidarci nel mare forza nove. Io non ne faccio una questione di «capitano» e di uomini: io mi domando che cosa ha intenzione di fare il comandante per salvare la nave dalla burrasca, qual è il suo programma, le sue misure per alleggerire il naviglio ed evitare di farlo colare a picco, e per saperlo c'è un solo modo: vedere quel che ha fatto finora. Tu riconosci che, nonostante la cura da cavallo, i nostri indicatori economici non sono migliorati, aggiungendo come unico segnale positivo l'attenuazione della speculazione internazionale. No, caro Giampiero, non è vero che i dati economici non siano migliorati: la verità è che sono peggiorati e non di poco. Ho già detto del Pil, della disoccupazione, del debito e non starò a ripetermi. Aggiungo solo l'evasione, che, nonostante lo strombazzamento, non solo non è calata ma è pure cresciuta, come riconosce recentemente uno studio della Nens. Tu ti lagni perché paghi troppe tasse, ma c'è chi, per necessità o per furbizia, negli ultimi mesi anziché versarle le ha evase. Sei sorpreso che lo schieramento di Guardia di Finanza e ispettori di Equitalia abbia prodotto il contrario di ciò che ci si aspettava? Sbagli: ci sono fior di studi che spiegano quanto è accaduto, perché se alzi le imposte oltre un certo livello rendi l'evasione economicamente conveniente, se non addirittura necessaria (per questioni di sopravvivenza). Se vuoi legalizzare un Paese o una porzione di Paese, non parti dal fisco, ma dalla criminalità, dalle inefficienze e dagli sprechi, altrimenti fai più danni che altro. Oh, certo: tu segnali l'abbassamento dello spread tra i successi di Monti, flessione che lo fa sembrare ai tuoi occhi il miglior timoniere che va per i mari. Non starò a ripetere che più del nostro presidente del Consiglio ha potuto quello della Bce, Mario Draghi:  dico solo che di spread non si mangia. Se un premio Nobel come Paul Krugman (che è qualcosa di più di un ex rettore della Bocconi) scrive che la cura Monti ricorda i salassi del Medioevo, che invece di curare mandavano al creatore i pazienti, non ti viene qualche dubbio? Eppure citi il  Telegraph, e io ci aggiungo anche il Financial Times: tutti concordi nel dire che l'austerity non è detto che sia il migliore dei modi per salvarsi. E se avessero ragione loro? Se la Merkel avesse torto e la sua cocciuta politica economica ci mandasse in malora, che diresti agli italiani ridotti sul lastrico? Oops, scusate, abbiamo sbagliato «capitano»? Vedi, caro Giampiero, a me non frega niente che ci sia Berlusconi, Monti o Vendola a Palazzo Chigi. A me preme che applichino la cura giusta, quella che ci salva. Io non sogno, sono molto pratico e qui non si esce dalla situazione drammatica in cui siamo se non tagliamo i rami secchi. Abbiamo vissuto al di sopra delle nostre possibilità? Bene, come ogni famiglia dotata di buon senso, si deve spendere di meno. Invece sai che ha fatto Monti? Ci ha riempito la testa di spending review e poi la spesa è aumentata. E tu lo vuoi premiare e per giunta gratis, dandogli mano libera. Io, almeno, se devo premiarlo e tenermelo per altri cinque anni, pretendo che cambi rotta e non vada a sbattere sugli scogli.    

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