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James Foley, il fratello: "Si è offerto come volontario per essere ucciso"

Andrea Tempestini
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A distanza di pochi giorni dalla decapitazione di James Foley, il giornalista statunitense la cui morte è stata filmata dagli estremisti islamici dell'Isis, emergono nuovi particolari e ulteriori indiscrezioni sulla vicenda e sulla sua figura. Foley, spiegano i familiari, era molto religioso. E forse, aggiunge il fratello, Michael, citato dal Telegraph, anche spinto dalle sue convinzioni, si sarebbe sacrificato per salvare i suoi compagni di prigionia. "Ha offerto la sua vita" - Anzi, il fratello afferma di non avere "dubbi" sul fatto che Foley potrebbe aver offerto la sua vita per salvare altre. "Si è sempre comportato in questo modo, ha aggiunto. Davvero si interessava sempre di più agli altri che a se stesso. Credo che fra i prigionieri, James fosse il più forte e quello più preparato a un'esperienza come quella che ha vissuto. Come si poteva vedere dal video, poco prima di venire ucciso non sembrava spaventato". L'ipotesi della famiglia - Secondo i familiari, il fatto che Foley potrebbe essersi offerto come "martire" viene indirettamente confermato dalle email dei militanti dello Stato islamico del Levante in Iraq, che una settimana prima della decapitazione affermavano senza ombra di dubbio che lo avrebbero ucciso. Gli stessi familiari, sempre citati dal Telegraph, hanno però aggiunto che la lettera ricevuta dall'Isis (che secondo gli esperti potrebbe essere stata scritta da Foley stesso) aveva acceso in loro la speranza di abbracciare il figlio: "Era il primo contatto con i rapitori dallo scorso dicembre".

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