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Il cardinale Sarah e le sue idee: "Le unioni omosessuali un regresso di civiltà"

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Federica Villa
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C'è un cardinale che è visto da molti come l'oppositore di Papa Francesco. Quasi un sabotatore di quel progresso che Francesco vuole portare nel mondo della Chiesa. Si tratta del cardinale Robert Sarah, uno dei prefetti della Congregazione per il culto divino nominato proprio dallo stesso Francesco. Con il suo libro "Dio o niente. Conversazioni sulla fede con Nicolas Diat", il cardinale ha ribadito le posizioni di una chiesa rigida, molto lontana da quella che invece vuole il Papa. Ed è arrivato ad affermare, in un'intervista rilasciata a Repubblica, che: "Le unioni omosessuali sono un regresso di civiltà. Nella cultura africana nessuno le guarda con occhio favorevole. Perché sono unioni non aperte alla vita, totalmente contrarie al piano di Dio". Screzi - Il cardinale però, non si sente lontano dal Papa, tutt'altro. "Mi hanno ingiustamente e profondamente offeso dicendo che mi oppongo a lui. Volevano solo creare zizzania", ha ribadito. Perché il messaggio che Sarah sostiene è quello del Vangelo, proprio lo stesso a cui si appella Francesco. Nessuna divisione dunque, ma certo qualche screzio. Lo dimostra anche il fatto che il cardinale sia molto vicino a Benedetto XVI che gli ha scritto una lettera commosso per i messaggi che ha trovato nel libro. "Lo ha aiutato spiritualmente", precisa Sarah.  Il messaggio cristiano - E sull'argomento Sinodo, il cardinale ha le idee ben chiare. Ad Accra, insieme agli altri vescovi e cardinali, dice di aver lavorato perché si diffonda il messaggio cristiano e non si "distrugga la dottrina cattolica". E per fare questo la prima idea da difendere è quella di famiglia. Perché le unioni omosessuali rappresentano "un problema non solo per la Chiesa, ma per l'umanità", come ribadisce Sarah, e il nucleo famigliare va difeso. E se i gay non sono inclusi nel messaggio del Vangelo, non lo sono neanche i divorziati. "Dare a loro l'ostia tradisce il Vangelo. La Chiesa non potrà mai accettare due matrimoni validi", puntualizza il cardinale. 

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