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Siria, è guerra mondiale: il piano suicida di Damasco per colpire Stati Uniti e Israele

Cristina Agostini
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Mentre Stati Uniti e Russia si sfidano a colpi di tweet la vera reazione ai raid americani in Siria, rivela La Stampa, potrebbe arrivare dall'Iran e trascinare la Siria in una guerra aperta con Israele. Per questa ragione Vladimir Putin ha chiesto a Netanyahu di "non intervenire". Mosca e Teheran hanno paura che gli attacchi Usa possano annientare le forze aeree siriane e iraniane.  Leggi anche: Guerra, i Poseidon americani decollati da Sigonella. "Jet Usa dentro lo spazio aereo italiano" "Non resteremo con le mani in mano se i nostri luoghi santi in Siria saranno minacciati", ha avvertito l'imam iracheno Moqtada al-Sadr. Le milizie sciite irachene hanno già minacciato rappresaglie contro i soldati americani in Iraq e nel Nord-Est della Siria, in caso di attacco. La Casa Bianca teme agguati con mine improvvisate, imboscate, sequestri. I soldati rapiti potrebbero essere usati come mezzo di pressione ma l'Iran ha anche altri strumenti: una flotta di droni sempre più pericolosi, per esempio. Addirittura l'intelligence israeliana ha individuato grazie ai satelliti nuovi velivoli, come il Mohajer e il Saegheh, capace di lanciare missili guidati. Israele teme proprio un blitz con i droni: "Il regime di Assad e lui stesso spariranno dalle mappe se gli iraniani tenteranno di colpire Israele dal territorio siriano. Non metteteci alla prova". Insomma, i raid americano potrebbero innescare una seconda guerra condotta da Israele contro l'Iran che vuole trasformare la Siria nella sua "base logistica".  Intanto, gli ultimi ribelli rimasti a Douma, nella Ghouta orientale, hanno consegnato le loro armi pesanti e il loro leader, Issam Buwaydani, ha lasciato l'enclave per andare nel territorio controllato dall'opposizione nel nord della Siria. 

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