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Macron e Merkel: "Richiedenti asilo vanni rimandati nel primo Paese di registrazione"

Matteo Legnani
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Il "dettaglio" che può condannare l'Italia. A parole, Emmanuel Macron ed Angela Merkel ripetono di voler aiutarci sugli immigrati, di volerci venire incontro a fronteggiare l'emergenza sbarchi. A fronte della "sfida comune" e della "risposta europea", dal vertice di Meserberg il presidente francese e la cancelliera tedesca fanno filtrare un passaggio che, a prima vista, risulta decisamente inquietante: "La Francia e la Germania - ha spiegato lo stesso Macron - stanno cercando di raggiungere accordi tra i principali Paesi dell'Ue, interessati dal flusso di migranti, per reinviare i richiedenti asilo nel primo Paese dove sono stati registrati". Tradotto: Italia o Grecia. Insomma: non cambia nulla. Il passaggio, come detto, è inquietante perché non chiarissimo. Per "primo paese di registrazione" Macron intende quello europeo, di approdo, o quello extra-europeo da cui sono partiti? Mistero.  Leggi anche: Merkel, il piano diabolico per strozzare l'Italia In compenso, Merkel e Macron hanno idee chiarissime sulla riforma dell'Eurozona, anche in questo caso punitiva nei confronti dei paesi più fragili economicamente come l'Italia. "Siamo a favore di un budget dell'eurozona e della trasformazione del Meccanismo di solidarietà europeo Esm in un fondo monetario europeo", ha chiarito la Merkel, che nel nuovo Esm sogna in sostanza un giudice franco-tedesco in grado di commissariare chi sgarra sul deficit. Un'euro-troika di cui non si sentiva la mancanza.

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