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Predappio, nella città del Duce apre il museo del fascismo

silvia belfanti
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La città dove nacque Benito Mussolini si prepara a celebrare la storia del Duce. Il sindaco Giorgio Frassineti, esponente del Partito Democratico e renziano convinto, sta infatti progettando una mostra permanente che racconti i vent'anni del Fascio, illustrando chi era Mussolini, com'era l'Italia quando lui governava e in che modo ha cambiato per sempre la nostra storia. L'esposizione permanente potrebbe essere allestita nella città natale del Duce in quella che era la Casa del Fascio, oggi un edificio diroccato e in decadimento perché considerato per moltissimo tempo il simbolo di un passato da dimenticare. Infrangere un tabù - "Basta con la Predappio del turismo in camicia nera - dice in un'intervista al Giornale il sindaco, commentando la sua decisione definita da molti controcorrente -. La città non deve celebrare né supportare il fascismo, ma lo deve conoscere in modo completo. E per farlo deve sapere cosa è stato il fascismo, come è nato e come è caduto: occorre raccontarlo senza paura". Conoscere per capire, quindi. Perché mentre nel ventennio fascista Predappio era al centro dell'attenzione e diventava meta di "pellegrinaggio", quando è caduto il regime la città è caduta nel dimenticatoio, coperta solo da "silenzio e disonore". L'idea del sindaco è quella di riportare la città al centro dell'attenzione, per la storia e la memoria che può trasmettere. Già da quando venne portata la salma del duce nel suo paese natale, iniziò un silenzioso pellegrinaggio, che ebbe il suo culmine il 29 luglio 1983, nel centenario della nascita di Mussolini, quando nella città arrivarono circa 30mila persone per le celebrazioni. Il sindaco ha quindi deciso di incanalare questo interesse per la cultura fascista nello studio della storia, delle ragioni e degli eventi storici che raccontano il ventennio, aprendo un museo che, attraverso documenti ufficiali e testimonianze, spieghi il fascismo e Mussolini.

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