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Copia privata, aumenta la tassa sugli apparati tecnologici

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Ignazio Stagno
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Chiamatela pure "mini-stangata". Da oggi avere un cellulare o un tablet costerà di più. Firmato il decreto che aggiorna per il prossimo triennio il compenso per la riproduzione privata di fonogrammi e di videogrammi previsto dalla legge sul diritto d'autore. Lo annuncia il ministro Franceschini che assicura "si garantisce il diritto di autori e artisti alla giusta remunerazione senza gravare sui consumatori". In particolare l'adeguamento delle quote deciso nel decreto firmato dal ministro porta a 4 euro la quota per uno smartphone o per un tablet da 16 Gb (in Francia e Germania le quote per questi dispositivi sono molto più alte, dagli 8 ai 32 euro). Il ministro Franceschini e il presidente della Siae, Gino Paoli - precisa una nota diffusa dal ministero - hanno convenuto di impegnarsi, per la parte incrementale di gettito delle nuove tariffe, affinché tutte le categorie di titolari dei diritti di copia privata impieghino una quota di tali somme alla promozione di giovani autori e artisti e di opere prime. "Parlare di tassa sui telefonini - sottolinea Franceschini - è capzioso e strumentale: il decreto non introduce alcuna nuova tassa, ma si limita a rimodulare ed aggiornare le tariffe che i produttori di dispositivi tecnologici dovranno corrispondere (a titolo di indennizzo forfettario sui nuovi prodotti) agli autori e agli artisti per la concessione della riproduzione ad uso personale di opere musicali e audiovisive scaricate dal web. Un meccanismo esistente dal 2009 che doveva essere aggiornato per legge". Il decreto, prosegue il ministro, "non prevede alcun incremento automatico dei prezzi di vendita. Peraltro, com'è noto, in larga parte gli smartphone e tablet sono venduti a prezzo fisso". 

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