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Milano, 25 aprile: gli antagonisti cacciano dal corteo la Brigata Ebraica

Andrea Tempestini
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Momenti di ordinario razzismo al 25 aprile. Al grido di "sionisti, carogne, tornate nelle fogne" nonché "assassini fuori dal corteo", i "compagni" hanno cacciato la brigata ebraica dal corteo milanese. Protagonisti dell'assalto sono stati alcune decine di militanti dei movimenti per la liberazione della Palestina. I manifestanti filo-palestinesi, tenuti a distanza da un cordone di poliziotti in tenuta anti-sommossa, hanno inveito contro gli ebrei che sfilavano pacificamente tra la gente. "Fuori i sionisti dal corteo", invocazioni all'intifada, "assassini fuori dal corteo": questi gli slogan urlati, fino a quando la brigata, per sdegno, ha abbandonato la sfilata. Prima della manifestazione Eyal Mizrahi, presidente dell'associazione Amici di Israele, aveva dichiarato: "Abbiamo deciso di togliere dal corteo le bandiere dello Stato di Israele per evitare di prestare il fianco a inutili pretesti e tensioni, anche se storicamente la Brigata Ebraica ha sempre sfilato anche con la bandiere di Israele. Quest'anno abbiamo stampato dei nuovi vessilli con il logo (bandiera a strisce verticali azzurra e bianca con la stella di David in giallo, ndr) della Brigata Ebraica". E ancora: "Ringraziamo il Partito Democratico - ha proseguito Mizrahi - perché quest'anno proprio per le polemiche che si sono scatenate ha deciso di sfilare gomito a gomito con noi nel corteo". Ma le parole non sono bastate: un gruppo di antagonisti vicini al centro sociale Vittoria, in piazza San Babila, hanno inscenato una protesta contro la partecipazione al corteo nazionale per il 70esimo della Liberazione della Brigata ebraica.

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