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Don Paolo, il prete gay pizzicato di notte in discoteca al party omosex

Giulio Bucchi
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Mentre i vertici della Chiesa, Papa Francesco e cardinal Bagnasco in testa, lottano con tutte le forze contro il ddl Cirinnà sui diritti alle coppie gay, c'è chi dentro al Vaticano continua a vivere la propria condizione di omosessuale senza apparenti conflitti interiori. Se non proprio alla luce del sole, perlomeno, sotto i riflettori delle discoteche nel cuore della notte. Arriva dalla Campania l'ultimo, imbarazzante caso di tonaca-omo: è Don Paolo, della Diocesi lucana di Tursi-Lagonegro e dipendente del Tribunale ecclesiastico di Salerno. Come riporta il Fatto quotidiano, il prelato è stato pizzicato senza abito talare, in maglietta attillata, in un locale di Napoli prima di Natale. Sta andando in scena il "Same the party", festino gay friendly a cui Don Paolo partecipa con entusiasmo insieme ad alcuni, aitanti amici a petto nudo, muscolosi come lui evidentemente attento alla forma fisica in palestra. "Non importa chi sei o cosa indossi, non importa chi ami o da dove vieni, l'unica cosa importante è quanto ami la musica", era il motto della serata. E Don Paolo ha risposto con entusiasmo alla chiamata profana.

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