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La scritta "Dux" distrutta da un incendio. "Rimettiamola a posto"

Eliana Giusto
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Magari la Boldrini gli attribuirà una medaglia al valore civile per aver contribuito a defascistizzare l' Italia. Due giorni fa ad Antrodoco, nel Reatino, un uomo che voleva far bollire i pomodori ha perso il controllo del fuoco e causato un incendio colposo sul monte Giano, che ha gravemente danneggiato la scritta "Dux" presente su un fianco dell' altura. L' omaggio al Duce risale al 1939 e venne realizzato dagli allievi della Scuola delle Guardie Forestali di Città Ducale, piantando 20mila pini attraverso un lavoro ingegneristico e scenografico talmente efficiente che la scritta, nei giorni senza foschia, poteva vedersi anche da Roma. Ora di quell' opera non resta che una lettera, la D... Ma, nonostante la devastazione di un pezzo di paesaggio e di storia, a sinistra c' è chi esulta facendo dell' involontario piromane un altrettanto involontario eroe della Resistenza. Su Twitter gli utenti si scatenano. «Un incendio ha cancellato la scritta DUX dal fianco del #MonteGiano. Spiace. Per gli alberi», scrive uno quasi a dire che per la scritta, invece, è stato meglio così. Sarcasticamente un altro commenta la sorte dei Vinti di oggi, sepolti non più da colate di sangue o di livore, ma di pomodoro: «Una passata vi seppellirà». La tragedia si fece farsa e poi sugo... C' è poi chi parla di «italica pummarola purificatrice» e chi grida «Viva la Fiamma!», giocando sul cortocircuito tra la Fiamma missina e la Fiamma che brucia il nostro passato. Ma anche tra i cittadini di Antrodoco, e non solo tra i naviganti della rete, c' è chi esprime sadica soddisfazione per l' incendio, come conferma il sindaco del paese, Alberto Guerrieri, il quale scrive su Facebook: «Un pezzo importante della nostra identità è andato in fumo tra la felicità di alcuni, quelli che telefonano in Comune chiedendo di vergognarmi perché manteniamo un' opera del genere». Dall' altra parte - e non potrebbe essere altrimenti, visto che parliamo di un monte chiamato Giano, e in quanto tale bifronte - ci sono invece coloro che deplorano l' incendio, piangono la scomparsa della scritta («Era bellissima», «Sono nato con quella scritta che dava una caratteristica al nostro paese») o annunciano di volersi impegnare per ricostruirla. In primis il sindaco fa notare che quell' opera è «un monumento nazionale» in quanto dichiarata per il suo valore «patrimonio artistico e monumento naturale», ed è anche «un' opera di ingegneria notevole, che difendeva il paese dal rischio idrogeologico» (il suo scopo, attraverso il rimboschimento, era difendere Antrodoco dalle frane causate dalle piogge invernali). Dal suo canto CasaPound annuncia di essere pronta a «ripristinare la gigantesca scritta Dux» contro chi tifa per la damnatio memoriae affidata a un incidente... Riportarla a integrità, d' altronde, non sarebbe un' apologia di fascismo. Scongiurerebbe piuttosto il pericolo che di quella D superstite si impadroniscano i sinistrorsi di oggi: il "ducetto" Renzi, aggiungendoci una P, potrebbe trasformarla in un tributo al suo PD; i transfughi bersaniani invece, finite le Querce, gli Ulivi e le Margherite potrebbero affidarsi ai Pini per creare la scritta MDP, dove qualcuno potrebbe notarla e ricordarsi che già, esiste anche un partito che si chiama così...

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