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Rai, Giampolo Rossi: "Minacce di morte alle giornaliste che non hanno scioperato"

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"In queste ore ci sono state alcune giornaliste della Rai, del Tg1 in particolare, che non hanno aderito allo sciopero, tra cui Laura Chimenti, che sono state oggetto di aggressioni violentissime e di minacce di morte persino sui social": la denuncia arriva dal dg Rai, Giampaolo Rossi, che ne ha parlato durante l'audizione in commissione di Vigilanza. Il riferimento è allo sciopero convocato dall'Usigrai, e non proprio riuscito, di lunedì 6 maggio. 

"Mi piacerebbe - ha proseguito Rossi - che la commissione esprimesse la sua solidarietà nei confronti delle giornaliste che hanno deciso di lavorare e che invece stanno subendo un'aggressione per il clima che si è venuto a creare per questo sciopero esagerato". Il dg Rai ha spiegato anche che "non c'è stato alcun comportamento antisindacale da parte dell'azienda nello sciopero, ma una spontanea presenza che ha consentito di mandare in onda i tg. Una presenza legittima come stabiliscono le sentenze che equiparano la libertà di scioperare a quella di non scioperare. Lo sciopero ha riscontrato un'adesione del 56% su tutti i giornalisti e del 71% se si calcolano solo i presenti. Se l'adesione fosse stata più alta non sarebbe stato possibile mettere in onda i tg. L'affluenza non è stata tale da non consentire di mandare in onda le edizioni più importanti". 

 

 

 

In commissione di Vigilanza ha parlato anche l'ad di Viale Mazzini, Roberto Sergio, che ha voluto rispondere "alle accuse di fare della Rai una sorta di Telemeloni con i dati che sono quelli dell'Osservatorio di Pavia. A cominciare dai notiziari. L'Osservatorio ha ritenuto che all'inizio della legislatura - periodo ottobre 2022-primo trimestre 2023 (gestione Fuortes) - la presenza dell'esecutivo appariva superiore alla media dei governi precedenti, 40%, quando per prassi la media è intorno al 33%". Anche se poi ha aggiunto: "Tale presenza è andata via via ridimensionandosi, tornando nell'ambito delle percentuali registrate nelle legislature precedenti, nella seconda parte del periodo considerato, quindi durante il nostro mandato". 

Sergio ha evidenziato che "per quanto riguarda i partiti, da aprile 2023 in poi si arriva addirittura a una leggera sottorappresentazione di Lega e Fratelli d'Italia". L'opposto, insomma, di quello che l'opposizione sostiene da mesi. "Anche nei programmi di approfondimento di Rai 1 e Rai 2 - ha continuato Sergio - il tempo del governo era al 30%, ora è sotto il 20%, la maggioranza è al 28-29%, il 37-38% va alle opposizioni. Nei programmi informativi di Rai 3 le opposizioni hanno il 45%. Per quanto riguarda le rubriche dei tg, emerge un sostanziale riequilibrio tra maggioranza, opposizione e governo".

 

 

 

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