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Grana Padano, i doppioni made in Italy affondano il formaggio: prezzi in picchiata

Andrea Tempestini
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Per ogni forma di Grana Padano Dop ce n'è una di un «similare», prodotta in Italia e destinata a confondersi con l'autentico sui banconi della grande distribuzione. Il fenomeno esiste da tempo, nel corso degli ultimi mesi però sta assumendo una dimensione preoccupante. A scoperchiare il vaso è stato Gianni Fava, assessore regionale all'Agricoltura della Lombardia che ha raccolto la preoccupazione degli allevatori. E non solo. «In Borsa merci a Mantova lo scorso 11 gennaio le quotazioni del Grana Padano, stagionatura a 10 mesi, sono scese a 6,33 euro al chilogrammo, lo 0,4% in meno rispetto alla settimana precedente e il 14% in meno rispetto a 12 mesi fa. Il 15 gennaio, invece, le quotazioni di Milano per la tipologia del Grana Padano a 15 mesi e oltre si sono fermate a 7,35 euro al chilogrammo, con una flessione dello 0,7% rispetto alla settimana precedente e del 9,8% sullo stesso periodo del 2017. È uno scenario che impone rapidamente delle riflessioni sulle cause e sui rimedi», afferma Fava, in vista dell'assemblea che il Consorzio di tutela del Grana terrà il prossimo 2 febbraio. Leggi anche: Spesa, le sette regole d'oro per risparmiare Il crollo dei prezzi trae origine da un fenomeno ben definibile. «Mi sento umilmente di poter affermare che in questo momento la causa principale dell'andamento non brillante del Grana Padano sui mercati», spiega l'assessore lombardo, «sia attribuibile ad un'aggressione vera e propria da parte dei similari nazionali nei confronti del marchio. Sicuramente possiamo escludere che a condizionare il mercato siano in questa fase prodotti a pasta dura di importazione estera. Anzi, dai dati che emergono, appare nitida la responsabilità di questo tipo di prodotti alternativi che, pur non dando tutte le garanzie del marchio Grana Padano, riescono a trovare spazio nella distribuzione, sempre più alla ricerca di prodotti a basso costo». A calcolare quanto costino i doppioni all'originale è Ettore Prandini, presidente di Coldiretti Lombardia. «Ogni anno», spiega, «il danno provocato ai produttori dalle brutte copie del Grana Padano solo in Italia ammonta a circa 300 milioni di euro. È ora di finirla con chi sfrutta il marchio e l'immagine della Dop a spese degli altri produttori, contribuendo a deprimere mercato e quotazioni. Ci aspettiamo che vengano prese misure concrete contro il fenomeno dei formaggi similari che sta diventando il principale problema del comparto lattiero caseario italiano». Ma per cercare gli autori dei doppioni non bisogna andare tanto lontano, visto che si tratta di formaggi prodotti interamente sul territorio nazionale. «È inconcepibile», conferma Prandini, «che ci sia chi, pur restando all'interno del Consorzio, continui a realizzare formaggi similari e a venderli come se nulla fosse. È necessario almeno far rispettare l'articolo 39 dello statuto del Grana Padano che prevede la decadenza dalla carica di componente del Consiglio di amministrazione per tutti coloro che si rendono responsabili di non lecite attività concorrenziali riferite soprattutto alla commercializzazione di formaggio similare. Serve un'azione per chiarire una volta per tutte la posizione di questi soggetti e prendere le opportune contromisure per tutelare una delle eccellenze che fanno grande il nostro made in Italy agroalimentare nel mondo. In caso contrario il fenomeno dei similgrana rischia di mettere una seria ipoteca sul futuro del Consorzio e del tessuto produttivo che rappresenta». Non si è fatta attendere la risposta dell'organismo di tutela. «Il Consorzio Grana Padano», ha scritto in un lungo intervento il suo direttore Stefano Berni, su una testata di settore, «ha deciso di reagire energicamente contro questa nuova minaccia con numerosi strumenti finalizzati a marcare le sostanziali e vistose diversità, a distinguersi in modo molto più evidente sugli scaffali, oltreché a interferire in questo segmento dal prezzo minore con il formaggio nato per diventare Grana Padano ma di qualità inferiore al miglior Grana Padano però superiore al similare per qualità». Intanto nei punti vendita della grande distribuzione accade sempre più spesso di trovare l'originale, rigorosamente col bollino Dop, a prezzi sempre più vicini alle quotazioni all'ingrosso. di Attilio Barbieri

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