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Vittorio Feltri contro Famiglia cristiana: "Ha sposato il diavolo e dice le parolacce"

Giulio Bucchi
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La rivista delle Paoline, Famiglia Cristiana, nell'ultimo numero in edicola ha presentato, come già abbiamo scritto, una copertina con il seguente titolo: «Vade retro Salvini», quasi che questi fosse il maligno dei nostri giorni. Molti si sono scandalizzati, anche Libero, che con un articolo di Pietro Senaldi, ha criticato aspramente la scelta editoriale del cattolicissimo periodico, accusandolo di sparare a capocchia insulti al capo della Lega e ministro dell'Interno nonché vicepremier del governo in carica. Leggi anche: Sul Tempo il titolo più brutale di sempre contro Famiglia cristiana Io invece mi dissocio dal direttore responsabile del nostro giornale, e dico che il settimanale in questione, non avendo più quale referente il Padreterno, in cui non crede più nessuno, ha fatto benissimo ad appellarsi a Satana, paragonandolo al leader del Carroccio, per condannare chi è contrario alla selvaggia immigrazione. In effetti la Chiesa predica l'accoglienza ogni cinque minuti, raccomandando allo Stato di ospitare tutti gli africani che approdano in Italia, ma essa se ne è guardata con cura di riceverli nei propri sontuosi palazzi. In pratica il Vaticano si manifesta a parole in favore dei profughi, però evita di farli entrare nelle sue sacre stanze. E pretende dal popolo e dalle sue istituzioni che diano una casa e un reddito agli sfigati invasori. Salvini viceversa è convinto sia necessario respingere coloro che in gran quantità desiderano approdare sulle nostre coste e si dà da fare affinché ciò non accada. Di qui l'inimicizia del clero nei confronti di Matteo, scatenato nei riguardi dei rompiballe stranieri, e considerato ufficialmente un diavolo. Indubbiamente si tratta di esagerazione. Dire a lui: vade retro (Satana) è una iperbole ma riflette alla perfezione l'inclinazione editoriale delle Edizioni Paoline, le quali si sono rese conto di un fatto: Dio non tira più, meglio ripiegare sul Diavolo, assai più affascinante e redditizio a fini diffusionali. Famiglia Cristiana non vende un cazzo col re dei cieli? Ecco il motivo per cui si affida al re delle tenebre, che non sarà simpatico, tuttavia in certi casi non ti rifiuta una mano, e questo i monsignori lo sanno. Il cattorotocalco grazie al titolo luciferino si è rialzato dalla tomba e si è fatto notare, non è più una salma, è tornato come Lazzaro in vita. Miracolo infernale. Complimenti al direttore, don Giuseppe Zilli non avrebbe saputo far di meglio. Occorre aggiungere che perfino i libri delle Paoline piangono. Non li compra più nessuno. Chi li scrive è obbligato a firmare un contratto in cui è specificato che gli autori sono costretti ad adeguarsi all'etica cattolica e a non usare un linguaggio scurrile o volgare. Poi andiamo a leggere a pagina 7 di un volume Paolino, intitolato I Volontari, e ne riportiamo alcuni stralci esemplificativi: «Cazzo! Oggi ne è arrivato un altro... che palle!». Il termine cazzo è ripetuto tre o quattro volte in una paginetta di poche righe. Siamo al trionfo del cazzo cristiano, del tutto identico a quello ateo. Vergognatevi, cazzo! di Vittorio Feltri

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