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Csm, Robledo vuole far testimoniare Nobili l'ex marito della Boccassini

Ignazio Stagno
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Lo scontro alla procura di Milano tra il procuratore aggiunto Goffredo Robledo e il capo della procura Bruti Liberati non accenna a spegnersi. Robledo ha presentato un esposto al Csm accusando Bruti Liberati e il pm Ilda Boccassini di aver forzato le procedure per indirizzare alcune inchieste, inclusa quella sfociata nel processo Ruby, nelle mani di determinati magistrati. Un'accusa pesante che ha scatenato un terremoto in procura con accuse reciproche e veleni per le stanze del palazzo di Giustizia. Ora però emergono nuovi particolari sulle accuse di Robledo. Di fatto ora a finire nel mirino degli accertamenti del Csm potrebbe essere Bruti Liberati, che, secondo Robledo, avrebbe mentito davanti al Consiglio Superiore. L'accusa - Ma il vero colpo Robledo lo piazza ai danni della Boccassini. Robledo, come racconta il Giornale accusa Bruti di avere "resa al Csm una dichiarazione del tutto difforme dall'effettivo svolgimento dei fatti", ovvero di avere mentito nel corso della sua audizione, quando il procuratore spiegò che il fascicolo sulle notti di Arcore era stato assegnato alla Boccassini con il beneplacito del magistrato che in quel momento avrebbe dovuto coordinarlo, ovvero il procuratore aggiunto Alberto Nobili, ex marito della Boccassini. L'ex marito della Boccassini - "È invece noto in via diretta allo scrivente - si legge nella missiva di Robledo - che il collega Nobili non è mai stato interpellato sul punto né richiesta la sua opinione. Il collega Nobili venne meramente informato della decisione che era già stata presa dal Procuratore, della quale si limitò a prendere atto senza interloquire o commentare in alcun modo". E ora Robledo è pronto per il "piano b": chiamare a testimoniare davanti al Csm proprio Nobili. La notizia non farà di certo piacere alla Boccassini. 

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