Cerca
Logo
Cerca
+

Alfano chiama CasiniHa tradito o è d'accordo col Cav

Lucia Esposito
  • a
  • a
  • a

  Che cosa c'è dietro la mossa di Angelino Alfano? L'uscita del segretario del Pdl che ha annunciato per Silvio Berlusconi il ruolo di padre nobile del partito e chiamato Pier Ferdinando Casini, esortandolo a unire le forze per "un campo di centrodestra che impedisca alla sinistra di andare al governo", è arrivata il giorno in cui Silvio è a Mosca per festeggiare il compleanno del suo amico Putin. Il messaggio o di Alfano a Casini è chiarissimo: "Se Berlusconi non si ricandida per favorire l'unità del centrodestra hai il diritto, la possibilità e il dovere di giocare questa partita per riunire l'area dei moderati", ha aggiunto il segretario Pdl rivolgendosi al leader Udc. E ancora: "Bisogna profondere ogni sforzo per unire una grande area moderata e alternativa alla sinistra. Caro Pier, sei chiamato a questa sfida. Se come Pdl - ha proseguito -, siamo disposti e pronti allo sforzo più generoso e importante, chiediamo agli altri di fare la stessa cosa. Noi ci stiamo e, caro Casini, spero che le nostre strade possano tornare a incrociarsi".  ". I rapporti Angelino Silvio A sgomberare il campo dai dubbi di una possibile uscita "non concordata" del segretario è lo stesso Silvio Berlusconi che, ne La Telefonata su Canale 5, conferma di aver deciso insieme con Alfano l'annuncio del suo passo indietro. Certo è che nelle ultime settimane la tensione tra i due è cresciuta enormemente trovando il suo apice nella cena di mercoledì scorso a Palazzo Grazioli in cui Berlusconi annunciava ai vertici del partito l'intenzione di rifondare il Pdl e spiegava che l'ipotesi da lui preferita era quella di dare vita a una propria lista, Forza Italia o Forza Silvio . Ma Alfano, appoggiato dalla vecchia guardia del Pdl, lo aveva dissuaso dall'idea di un partito tutto suo. Su Libero in edicola oggi, marted' 9 ottobre, Fausto Carioti riporta il ragionamento di uno dei dirigenti che ha cercato di fermare la fuga del Pdl: "Le premesse della rottura ci sono tutte, il berlusconismo e la classe dirigente del Pdl non possono più stare assieme. Una nuova Forza Italia guidata da Berlusconi e un Pdl riputlito da Alfano che si predentano federati insieme alle elezioni possono essere una soluzione ai nostri problemi".  In questo scenario è ovvio che chi tra Berlusconi e Alfano prenderà più voti disegnerà il futuro del centro destra italiano. Tra i falchi del Pdl c'è chi Fabrizio Cicchitto si augura che "Casini e Montezemolo affrontino la questione in modo costruttivo, aperto e positivo". La pensa così anche Maurizio Lupi: "La disponibilità a un passo indiestro è un grande gesto di repsonsabilità".  E Guido Crosetto applaude a un nuovo ruolo del Cavaliere: "Con Berlusconi come garante, arbitro, padre nobile, si può aprire un confronto tra uomini, idee e programmui. Se non ora quando?" Daniela Santanché è certamente più prudente: "Non mi risulta che Alfano possa decidere se Alfano si debba candidare oppure no. Berluscononi ha dempre detto che il suo obiettivo è allargare il centrodestra".     

Dai blog