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Berlusconi: Capisco Depardieu, ha dato una lezione alla sinistra francese

Depardieu e Berlusconi

Il Cav: "Non ho mai approvato la pressione fiscale, ma se la pressione fiscale è al 65% giusto trovare un escamotage"

Andrea Tempestini
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  Dopo il Belgio e Vladimir Putin, al fianco di Gerard Depardieu si schiera anche Silvio Berlusconi. Il nemico comune? Le tasse. O meglio, una pressione fiscale insostenibile. Proprio come quella che affligge l'Italia. Proprio come quella sdoganata dal socialista Francois Hollande in Francia. Depardieu ha provato a fuggire dalle tasse cercando rifugio in Belgio. Non lo ha trovato. Putin così gli ha offerto la cittadinanza russa per sfuggire alla ghigliottina fiscale. Poi la Corte Costituzionale transalpina ha bocciato la norma di Hollande che prevedeva una tassazione superiore al 75% per i redditi superiori al milione di euro. E così, per ora, Depardieu resta in Francia (Hollande ha comunque già promesso una riedizione della super tassa). Il Cav: "Capisco Depardieu" - Intervistato da Telenord, entra in campo anche Berlusconi. Si parte da una premessa sulla tassa sulle transazioni finanziarie: "In Europa io ho detto no alla Tobin tax. Ora l'hanno approvata, ma è una stupidaggine enorme". Sempre in tema di Fisco, fa capolino la questione della "tentata fuga" dell'attore francese: "Depardieu - ha spiegato l'ex premier - ha dato una bella lezione alla sinistra francese. Non ho mai approvato l'evasione fiscale - ha chiarito Berluscopni -, ho soltanto detto che capisco che un cittadino che deve pagare il 65% dei prelievi si senta giustificato nel caso in cui un dottore commercialista gli proponga un escamotage".  

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