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Taglio Irpef, Matteo Renzi: "80 euro a 6,5 milioni di italiani"

Andrea Tempestini
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Ultime ore prima che il "mago" Matteo Renzi sveli il "trucco" con cui offrirà gli ormai celeberrimi 80 euro in busta paga a certi italiani. Più passano le ore, più il taglio all'Irpef subisce delle limature. E le promesse dell'uomo da Pontassieve si ridimensionano. Settimane fa (il 12 marzo, per la precisione), l'ex sindaco annunciò: "Diamo ottanta euro al mese a dieci milioni di italiani". Invece, a poche ore dal varo del taglio Irpef, ecco che il divin Matteo, intervistato da Mario Calabresi, direttore de La Stampa, ritratta: "Diamo ottanta euro al mese a sei milioni e mezzo di persone. A due milioni e ottocentomila ne diamo tra i sessanta e gli ottanta". Perbacco, i conti non tornano. La promessa non pare mantenuta. Già, perché il 12 marzo il premier, nel dettaglio, affermò: "Circa 10 milioni di italiani andranno a prendere 10 miliardi di euro su base annua, cioè mille euro ciascuno all'anno, in media 80 euro circa al mese per dodici mensilità". La media però, stando all'intervista di oggi, non verrà rispettata: gli 80 euro, infatti, arriveranno a 6,5 milioni e non ai 10 promessi. Agli altri, un bonus meno pesante. Come cambia la busta paga Scarica e consulta la tabella Nella medesima intervista concessa al direttor Calabresi (munito di Google Glass), il premier ha ribadito che per finanziare il taglio Irpef non verrà aumentata la pressione fiscale: "Questi denari non vengono con l'aumento delle tasse per chi guadagna di più. Ci sono degli interventi solo per quest'anno, come gli 1,4 miliardi di Banca d'Italia. Ma si è innescata una revisione della spesa che darà 6 miliardi quest'anno, 15-17 il prossimo e oltre 30 nel 2016. Il taglio delle tasse è strutturale". Una trombonata, quella di Matteo, giacché se le tasse vengono tagliate da un lato, dall'altro aumentano. Si pensi al ritocco-monstre dell'imposizione sulle rendite finanziarie, oppure alla cristallizzazione della Tasi, che ha raggiunto le aliquote massime. Tanto che - è scritto nero su bianco nel Def appena approvato dal Parlamento - la pressione fiscale in Italia salirà dal 43,5% al 44 per cento. Si annotano diverse imprecisioni, dunque, nella narrazione di Matteo, che per onor di cronaca, in mattinata, si è arricchita dell'ennesima promessa: "Non taglierò la sanità". Un messaggio rivolto al ministro Beatrice Lorenzin, titolare del dicastero della Salute, che aveva promesso lotta dura (all'interno della maggioranza) per l'eventuale sforbiciata. #Beatricestaiserena...

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