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Cav incontenibile: "Monti è un leaderinoe la Boccassini va processata"

Silvio Berlusconi e Ilda Boccassini nell'aula del tribunale di Milano durante il processo Ruby

Nicoletta Orlandi Posti
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  Ribatte colpo su colpo Silvio Berlusconi agli attacchi che Mario Monti gli ha sferzato dal salotto di Porta a Porta e pure a quelli del Pm Ilda Boccassini che ieri si è opposta alla sospensione del processo Ruby per consentirgli di svolgere la campagna elettorale.  Contro Monti - Ospite nello studio di Omnibus in diretta da La7 prima se l'è presa con il professore definenedolo un "leaderino" che attacca "forse perchè è sotto choc per i sondaggi, oppure come diceva Flaiano l'insuccesso dà alla testa. Certo che è un Monti molto diverso da come credevamo e noi ci eravamo cascati". Poi ribadisce: "Non abbiamo chiamato Monti ma ci è stato imposto". Il Cavaliere insistepoi  con la teoria della "congiura" per far cadere il suo governo: "La lettera della Bce faceva parte della congiura per cacciare un governo che non piaceva all'Europa. Non c'è stato un complotto ma una congiura ed è diverso: il complotto è qualcosa in cui tutti convengono, nella congiura ognuno ha un suo interesse". Poi aggiunge: "noi dalla congiura, anzichè resistere a tutti i costi, abbiamo deciso di fare un passo indietro. Potevano andare a prenderci alcuni parlamentari e invece responsabilmente ho fatto un passo indietro senza dire parola, mi davano tutti del dittatore e invece non ho proferito parola". Silvio Berlusconi inarrestabile a Omnibus: guarda la gallery Contro la magistratura - Gasato dai risultati dei sondaggi che lo danno in grande rimonta Berlusconi sostiene che l'accanimento della magistratura nei suoi confronti potrebbe aumentare i suoi consensi. "Io sono preoccupato dall'esito di tutti i processi, soprattutto quando si celebrano a Milano". Su un eventuale condanna alla vigilia del voto sul caso Ruby, "non lo so se mi danneggerebbe - dice il Cavaliere - sarebbe la prova della parzialità dei giudici. E la reazione dei miei elettori di fronte a un'ennesima prova di parzialità da parte dei giudici di Milano sarebbe una reazione di ancora maggior sostegno". Berlusconi assicura che "il bunga-bunga è una piacevolezza, non c'è nessun reato. C'è solo l'indebita incursione della Procura milanese nella vita privata di un cittadino". Il Cavaliere ribadisce poi che "in tutte le sue dichiarazioni Ruby non ha mai detto di aver avuto rapporti sessuali con Silvio Berlusconi". Secondo l'ex premier l'Italia "non è uno stato civile. Non c'è la civiltà giuridica. Siamo sotto una patologia che dobbiamo sconfiggere". "Certa magistratura usa la giustizia per eliminare gli avversari politici", ha tuonato in diretta su La7.  "Dovrebbero andare sotto processo i giudici di Milano che sono mostruose macchine di diffamazione. E' uno scandalo vero". In particolare, il  Cavaliere se la prende con "la Boccassini, che dovrebbe andare sotto processo per un sacco di buoni motivi". Uno tra gli altri, "aver impiegato ingenti risorse dello stato su un'accusa inesistente", dice  il leader del Pdl a proposito del caso Ruby. Draghi al Colle - Il leader del Pdl smentisce poi di puntare al Quirinale. "Non ho mai aspirato a fare il Presidente della Repubblica", assicura.  E a chi gli ricorda di aver sostenuto il contrario in passato risponde  secco: "Ma quando mai?". Lui al Quirinale vedrebbe bene Mario Draghi.  "Assolutamente sì. Se ci fosse una maggioranza che lo proponesse, io lo voterei", ha risposto Berlusconi alla domanda se lo voterebbe come presidente della repubblica. Alla domanda se Draghi sia ascrivibile alla sinistra, Berlusconi replica: "No, sono io che l'ho voluto alla Bce ed abbiamo un presidio che ci tranquillizza". La risposta del presidente della Bce non tarda ad arrivare: " Mario Draghi è impegnato alla guida della Bce fino all'ottobre 2019" chiarisce un portavoce dell'Eurotower. "Il mandato del presidente Mario Draghi è di 8 anni, e dura fino al 31 ottobre 2019. Egli è determinato ad assolvere al suo mandato fino al termine fissato". Insomma Draghi si tira indietro. Vota il sondaggio su Draghi al Quirinale Una buona parola per tutti - "Ho letto che Fini dice che bisogna essere grati a lui per la caduta del governo Berlusconi. E' il massimo del ridicolo", ha detto Berlusconi sul leader di Fli. Anche per Gianfranco Fini vale la massima, "il successo ha dato alla testa, funziona al cento per cento anche per lui". Quanto a Pier Ferdinando Casini:  "L'Udc ha introdotto il quoziente familiare anche tra i candidati nelle sue liste". "Apprezzo la coerenza di Casini  che è sempre molto vicino alla famiglia: candida i familiari", ha detto a 'Omnibus'  citando "il  genero e la cognata" del leader centrista. Su Franco Frattini che lo ha mollato, il Cav sostiene che "è un mio grandissimo amico","aspira a diventare segretario della Nato e il governo deve essere consenziente". Per Berlusconi, quella di Frattini sarebbe "una missione, non una poltrona. Io lo stimo molto, abbiamo collaborato benissimo. Lui è  in dissenso con la politica europea della Lega, ma siamo anche concreti: se la Lega ha il 5% e noi avremo il 40%, se vuole presentare  una cosa su cui siamo contrari non passa".  Il lancio di Alfano - "Il premier lo fa Angelino Alfano, la Lega è d'accordo", ha detto Silvio Berlusconi su La7. E sul fatto che non sia il segretario del Pdl a   intervenire nei confronti con gli altri candidati premier "non è detto che non lo faccia", ha replicato il Cavaliere per precisare tuttavia subito dopo "che i confronti avvengono tra i capi delle coalizioni". Silvio Berlusconi ribadisce poi che nelle liste del Pdl non saranno candidati condannati in via definitiva. Mentre sugli indagati o su chi ha un processo in corso, "visto lo stato della giustizia, decideremo sulla base delle carte". L'ex premier spiega che sarà un comitato composto da avvocati del Pdl" a stabilire se "i procedimenti sono fondati o no". Cita l'esempio di Alfonso Papa, "che ha avuto 53 accuse di cui solo tre fondate". Stesso discorso per Nicola Cosentino: "Caldoro ha una posizione personale verso Cosentino, forse giustificata non lo so, da vicende locali che li hanno contrapposti, ma io non sono in grado di dire...". Siparetto Cav -Ingroia - Siparietto, Ingroia-Berlusconi, stamattina negli studi di La7, dove i due si sono incontrati per la prima volta in veste di avversari politici.  "Forse dovrei salutarti così" scherza Silvio Berlusconi incrociando i polsi, sotto gli occhi divertiti del direttore Enrico Mentana che riprende stretta di mano e saluti fra i due con il cellulare.  "Tu stai diventando troppo di sinistra", prosegue Berlusconi ma Ingroia, che sarà ospite stasera della trasmissione Ballarò, saluta sorridente ed entra in studio, senza raccogliere. "Vi siete salutati con affetto" chiosa la conduttrice di Coffee Break. Ci siamo salutati cordialmente, da avversari politici", puntualizza l'ex pm che in trasmissione. Silvio Berlusconi a Omnibus, parlando di Antonio Ingroia, aveva sostenuto che "in nessun paese civile è consentito che uno si faccia pubblicità come pm e poi si candida alle elezioni in Italia abbiamo anche questa damnatio. Quello che accade ora è uno scandalo". Proprio all'ex Pm, ospite della trasmissione che segue, il Cavaliere pone una domanda: "Ho avuto un interrogatorio riservato con Ingroia e altri due magistrati. Due giorni dopo è comparso tutto il contenuto sul Fatto Quotidiano, compresa la pausa caffè e non c'è stata nessuna incriminazione verso gli unici tre, i giudici, che potevano conoscere i contenuti dell'interrogatorio. Come mai?", conclude Berlusconi.  "Intanto eravamo in quattro, c'era anche Berlusconi...", ha risposto il leader di Rivoluzione Civile. "Poi non è uscito il contenuto del verbale, quello che è uscito è stato lo scambio di battute del prima e del dopo, che è avvenuto anche in presenza di altri, i suoi avvocati, gli ufficiali presenti in caserma, eccetera. Insomma, è uscito il clima e qualche brano estratto, qualche frammento. Certo uno dei quattro ha riferito, ma non è detto che uno dei quattro abbia parlato con i giornalisti direttamente", ha detto Ingroia. 

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