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Monti, Alessio De Giorgi: "Non mi candido più"

L'aspirante senatore, gay e socio di siti pornografici, annuncia: "Voglio evitare strumentalizzazioni, dico no a Con Monti per l'Italia"

Giulio Bucchi
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Niente candidatura per Alessio De Giorgi: l'attivista omosessuale scelto da Mario Monti nella sua lista per il Sento ha scelto il sito di cui è amministratore, gay.it, per fare l'annuncio: "Una decisione, questa, presa non senza molte difficoltà di coscienza - scrive -, vista la denigratoria campagna mediatica portata avanti in questi giorni ai miei danni soprattutto da Libero e da altri giornali ed emittenti". La campagna denigratoria di cui parla De Giorgi è in realtà una serie di articoli che svelano le magagne del candidato. Da alcue foto allegre in compagnia di travestiti, che non poco hanno imbarazzato i sobri esponenti di Con Monti per l'Italia fino alla notizia che lo stesso De Giorgi, attraverso Gay.it, fosse socio di 4 siti a contenuto pornografico, gaysex.it, gaytube.it, nowescort.it e me2.it. "Attività - si difende nella sua lettera di addio alla politica - assolutamente lecite svolte dalle società di cui ero prima amministratore avendo dato le dimissioni proprio a causa del mio impegno in campagna elettorale ed adesso socio al 20,4%: attività di cui non mi vergogno minimamente, tant'è che non ho avuto problemi e/o imbarazzi a parlarne e a 'giustificare' quelle che per un imprenditore quale sono altro non sono che fonti di reddito per sé ed i suoi soci". I siti martedì sera sono stati oscurati "per evitare che tali scelte potessero essere ulteriormente strumentalizzate", aggiunge ancora De Giorgi. "Tritacarne mediatico" - Di certo rimane il senso di inquietudine nato all'interno dei centristi (basta citare i dubbi di una cattolica tutta d'un pezzo come Paola Binetti), anche se l'ormai ex candidato contrattacca: "Credo di essere stato vittima di un tritacarne vero e proprio, che ha cercato ed è riuscito a scandagliare in profondità ogni mia attività imprenditoriale, con una intensità inaudita e non applicata a nessun altro candidato della prossima competizione elettorale. Il disegno è evidentemente stato messo in atto per mettere in difficoltà il Senatore Monti e la sua lista, tentando di mettere in evidenza presunte contraddizioni, in base ad un non meglio specificato senso comune, sia all'interno della lista Scelta Civica sia all'interno della coalizione, attuata forse per coprire mediaticamente ben altre contraddizioni in liste vicine ai giornali che hanno portato avanti questa campagna". Resta da capire ora che dirà Monti, che le scorse ore aveva ricordato come fosse stata l'Europa a premere per avere una quota di candidati gay nelle liste.  Monti contro i matrimoni gay - Il Prof, parlando a Sky Tg24, ha detto no ai matrimoni tra individui dello stesso sesso: "Il mio pensiero è che la famiglia debba essere costituita da un uomo e una donna, e ritengo necessario che i figli debbano crescere con una madre ed un padre. Per Monti "i Parlamenti possono trovare" strumenti "per altre forme di convivenze". Un segnale forte di continuità rispetto al pensiero dell'alleato Pier Ferdinando Casini e una netta presa di distanza dal Nichi Vendola alleato di Pier Luigi Bersani, del quale il Prof dovrebbe andare a fare da stampella dopo l'esito del voto per evitare l'impasse al Senato e quindi l'ingovernabilità del paese. Un tema, quello delle unioni gay, sul quale sarà difficile che i centristi trovino un'intesa con la sinistra.

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