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Berlusconi, vertice ad Arcore dopo le elezioni

Lucia Esposito
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Il lungo day after di Forza Italia dopo i risultati delle Europee è culminata nella cena degli azzurri che si è svolta ad Arcore martedì sera. Tutti intorno a un tavolo: la "vecchia guardia" (soprattutto Raffaele Fitto forte delle sue 284mila preferenze) e il cerchio magico (senza Toti che era in televisione). Moltissimi i temi sul tavolo ma è stato Silvio Berlusconi a dettare l'agenda ribadendo che senza di lui sarebbe stato uno sfracelo. Berlusconi ha voluto poi chiarire la questione delle "primarie", invocata da molti, soprattutto da Fitto (lo ha detto durante la Telefonata con Maurizio Belpietro). Ecco, il Cav ha detto chiaramente che le primarie ci saranno ma solo prima delle elezioni, per scegliere l'anti-Renzi. Non certo per decidere la leadership del partito. La tensione è altissima, per il voto ma da quello che è stato riferito anche per le ultime uscite di Alfano che sono state liquidate come "arroganti" e hanno convinto Silvio che in questo momento è impossibile riannodare il filo del dialogo.  Al tavolo c'è anche Denis Verdini, ci sono i capigruppo Renato Brunetta e Paolo Romani, ci sono Mariastella Gelmini e Deborah Begamini: per questo Berlusconi ha voluto prima di tutto blindare la sua leadership. Nel frattempo Marina Berlusconi con un comunicato all'Ansa ha smentito le ipotesi (per ora) di una sua candidatura in Forza Italia. E ha anticipato la "resa dei conti" rispetto all'ufficio di presidenza che è stato fissato per questo pomeriggio intorno alle 14 e 30. "Nella mia vita e in questi venti anni in politica sono dovuto  ripartire più volte dopo un risultato negativo. Garantisco che sarà così anche stavolta", ha assicurato ieri Silvio Berlusconi. Parole che probabilmente l'ex premier ripeterà oggi di fronte ai membri del comitato di presidenza, convocato già la settimana scorsa e che per ora resta confermato, anche se non sono mancate voci su un possibile rinvio.  Berlusconi è convinto che tocchi ancora a lui lavorare alla riunificazione del fronte dei moderati che potrebbero concludersi con "primarie di coalizione che, se serve, faremo" e qualcuno non esclude nemmeno che alla fine sarà lui a presentarsi. Niente guerre di successione, quindi. Resta in piedi l'ipotesi di una segreteria ristretta ma non ora, meglio lasciare calare la tensione. L'unica concessione che Berlusconi sembra disposto a fare è quella a Verdini e a Fitto è quella di aprire una fase "congressuale". Una serie di assise locali con tesseramento che porti a un congresso nazionale da tenere nella primavera del 2015. 

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